Johannesburg (Sudafrica), 31 ago. (LaPresse/AP) – Il ministro della Giustizia sudafricano Jeff Radebe chiede spiegazioni sulla decisione della procuratore di incriminare 270 minatori per omicidio e tentato omicidio di 112 colleghi, raggiunti dai colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia, durante uno sciopero del 16 agosto scorso. In quell’occasione persero la vita 34 minatori.

Secondo il ministro, la decisione annunciata ieri “ha provocato un senso di shock, panico e confusione”, che lo ha spinto a chiedere chiarimenti in merito. La legge a cui ha fatto riferimento la procura nazionale per accusare i 270 minatori risale all’epoca in cui era in vigore l’apartheid. Ieri, il portavoce della procura, Frank Lesenyego, aveva provato a spiegare la decisione. Le autorità, ha detto, hanno valutato che “è stata la polizia a sparare, ma che gli agenti erano sotto attacco dei dimostranti armati”.

Durante il periodo di detenzione, oltre 150 minatori arrestati hanno già presentato reclami sostenendo di essere stati picchiati nelle celle della polizia, con bastoni, pugni, calci e schiaffi. Maltrattamenti volti, sembra, a costringere i lavoratori a fare i nomi dei colleghi che hanno provocato la morte di due agenti nel corso delle violenze avvenute la settimana precedente alla strage di minatori. In quella settimana persero la vita altre otto persone, tra cui tre minatori e due guardie di sicurezza della miniera che i lavoratori in sciopero hanno bruciato vivi nel loro veicolo.

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