Amman (Giordania), 27 ago. (LaPresse/AP) – Oltre 45 cadaveri sono stati trovati nelle fosse comuni di Daraya, sobborgo di Damasco dove secondo gli attivisti sono almeno 320 le persone uccise dall’offensiva dell’esercito lanciata nell’ultima settimana. Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che le ultime 32 vittime, scoperte ieri, sono state uccise con “colpi di arma da fuoco ed esecuzioni sommarie”. Tra queste ci sono anche tre donne e due bambini, ha precisato l’Osservatorio, secondo cui solo ieri sono state 213 le persone morte nei combattimenti tra ribelli e truppe fedeli al presidente Bashar Assad.

Secondo i Comitati di coordinamento locali, gruppi che aiutano a organizzare e monitorare le proteste antigovernative, sarebbero invece 633 le vittime dall’inizio dell’offensiva del regime. Nel sobborgo, proseguono i Comitati, sono state arrestate 1.755 persone. I bilanci discordanti delle vittime di Daraya sono impossibili da confermare in modo indipendente a causa delle restrizioni imposte da Damasco ai media internazionali. Intanto ieri il presidente Bashar Assad ha dichiarato che il suo regime continuerà a combattere “a qualunque costo”.

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