New York (New York, Usa), 24 ago. (LaPresse/AP) – Lakhdar Brahimi, nuovo inviato di Lega araba e Nazioni unite per la Siria, ha incontrato Ban Ki-moon al Palazzo di vetro di New York. Tramite il portavoce Martin Nesirky, il segretario generale dell’Onu ha sottolineato che lo straordinario talento e l’esperienza di Brahimi saranno necessari “per il cruciale compito di portare pace e stabilità alla Siria e promuovere i diritti umani nel Paese”.
Il popolo siriano, ha dichiarato Brahimi durante l’incontro, è “il nostro primo padrone. Considereremo gli interessi delle persone al di sopra e prima di qualsiasi altra cosa”. Quindi, rivolgendosi a Ban Ki-moon, l’inviato speciale ha ammesso: “Segretario generale, quando mi ha chiamato le ho detto che ero onorato, lusingato, umile e spaventato, e adesso sono ancora nello stesso stato d’animo”.
Brahimi è un diplomatico algerino di grande esperienza e ha già lavorato come inviato in Afghanistan e Iraq. Per la missione in Siria, al via il primo settembre, la sede centrale del suo lavoro sarà proprio il Palazzo di vetro dell’Onu. Il prossimo impegno consisterà in una visita al Cairo, dove prenderà parte agli incontri della Lega araba sul conflitto siriano.
Ex ministro degli Esteri algerino, Brahimi è stato nominato ufficialmente venerdì scorso per sostituire Kofi Annan come inviato per la Siria. L’ex segretario generale dell’Onu si è dimesso dopo il fallimento del suo piano di pace in sei punti, soprattutto per quanto riguarda il cessate il fuoco, di fatto mai rispettato né dal regime né dai ribelli. Gli esponenti del governo di Bashar Assad hanno dichiarato più volte di essere impazienti di lavorare con Brahimi. Ma c’è chi già esprime perplessità sulle possibilità che il nuovo tentativo diplomatico di raggiungere la pace possa avere successo. Come Gerard Araud, ambasciatore francese all’Onu e attuale presidente del Consiglio di sicurezza, secondo cui quella di Brahimi è una “missione impossibile”.
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