Isole Senkaku (Giappone), 19 ago. (LaPresse/AP) – Un gruppo di dieci attivisti giapponesi è arrivato a nuoto sull’arcipelago Senkaku conteso tra il Paese nipponico e la Cina, che chiama invece le isole Diaoyu. Una foto dell’agenzia giapponese Kyodo news ha mostrato diversi uomini e una donna in abiti civili nell’atto di sventolare una bandiera giapponese sulle rive di una delle isole, Uotsuri, la più grande dell’arcipelago che è disabitato ma è circondato da un ricco sottosuolo. Una flottiglia di venti navi nipponiche con a bordo esponenti della polica locale e parlamentari ultra-conservatori si sono posizionate a largo di Uotsuri in occasione di una celebrazione legata alla seconda guerra mondiale. “Qualsiasi azione unilaterale assunta dal Giappone sulle isole è illegale e invalida”, ha scritto sul suo sito web il ministero degli Esteri della Cina prima che gli attivisti arrivassero a nuoto sull’isola. Attualmente l’arcipelago è sfruttato dal Giappone. “Quattro giorni fa c’è stato un arrivo illegale di cinesi sull’isola, per questo abbiamo deciso di venire qui per riaffermare saldamente il nostro territorio”, ha spiegato il parlamentare ultra-conservatore, Koichi Mukoyama. Qualche giorno fa un gruppo di 14 cittadini cinesi era arrivata a nuoto a Uotsuri. Manifestanti a Pechino, Hong Kong e in altre città del Paese li avevano elogiati come eroi e avevano bruciato bandiere giapponesi, ma Tokyo li aveva arrestati per sbarco senza autorizzazione. L’agenzia ufficiale cinese Xinhua ha riferito che dopo il gesto di stamane degli attivisti giapponesi centinaia di persone stanno marciando in segno di protesta.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata