Londra (Regno Unito), 12 ago. (LaPresse) – E’ calato il sipario su quelle che sono già state definite le Olimpiadi più verdi della storia. Con la cerimonia di chiusura dei 30esimi Giochi di Londra, all’Olympic Park si realizza uno spettacolo che il direttore artistico Kim Gavin ha definito come “il miglior after-show mai realizzato finora”. E’ spettato proprio al coreografo far dimenticare, o quasi, la straordinaria performance del premio Oscar Danny Boyle, che appena due settimane fa, ha regalato al mondo un’apertura tra le più suggestive di sempre. Lo spettacolo, messo insieme dal regista Gavin, è stato caratterizzato da un’esplosione di colori con un’atmosfera più libera e meno rigorosa rispetto alla cerimonia di apertura.

Protagonista assoluta dell’evento la musica. Già il titolo della serata, ‘A symphony of british music’, riassume la serata degli 80mila presenti e dei milioni di telespettatori della cerimonia: un viaggio negli ultimi 50 anni di storia della musica sotto l’egida della Union Jack. Ad aprire la cerimonia Emeli Sande con ‘My kind of love’, gli Stomp creano i balli e le danze. Lo show passa attraverso gli stralci di narrazioni in omaggio al patrimonio letterario della Gran Bretagna e alla sua storia. Passando dalle parole di Winston Churchill, alle battute di William Shakespeare de ‘La tempesta’. La scenografia si arricchisce di giornali, le pagine dei quotidiani sono usate per creare la torre dell’orologio del Big Ben, il tower Bridge e il grattacielo di Londra, conosciuto con il nome di Gherkin.

A contendersi gli applausi del pubblico una lunga lista di artisti che ha appassionato generazioni. A confronto i Pet Shop Boys e i giovanissimi One direction. Non mancano omaggi al passato della musica britannica, dai brani dei Queen con la voce di Freddy Mercury a John Lennon con ‘Image’ tra i momenti più toccanti. Si susseguono cantanti di tutti generi nell’excursus musicale britannico. George Michael con ‘Freedom 90’ e ‘White light’, Ray Davies, Annie Lennox con ‘Little bird’, Ed Sheeran con un brano dei Pink Floyd ‘I wish you were here’, insieme a Nick Mason, il batterista della storica band.

Ad animare con la sua comicità, l’irriverenza di un personaggio attuale, l’attore Russell Brand che si è esibito con ‘Pure imagination’ da ‘Willy Wonka la fabbrica di cioccolato’. Cambio genere, dalla techno dei Fatboy slim, all’hip hop di JessieJ, Tinie Tempah e Taio Cruz. Poi è stata la volta del grande ritorno sulle scene delle Spice girls in un medley di successi, a partire dal primo singolo che le ha lanciate a livello internazionale ‘Wannabe’.

Straordinarie performance si sono alternate al centro dell’arena del Parco olimpico con più di 4mila artisti accompagnati dalla London Symphony Orchestra. Liam Gallagher sul palco dello speciale evento ha cantato con i Beady eye, band fondata da Liam Gallagher dopo lo scioglimento del gruppo formato con il fratello Noel, gli Oasis.

La cerimonia ha dato poi spazio anche a Rio de Janeiro, che nel 2016 ospiterà la 31esima edizione dei Giochi. Insieme a quello della Grecia, patria del fuoco di Olimpia e della Gran Bretagna, paese ospitante, è l’inno brasiliano a risuonare nello stadio, per un simbolico passaggio di consegne. A chiudere la cerimonia Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale, e Sebastian Coe, capo del Comitato organizzatore dei Giochi, che proprio oggi ha ricevuto dal premier David Cameron il mandato di lavorare per assicurare alla Gran Bretagna un’eredità visibile dell’evento.

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