New York (New York, Usa), 2 ago. (LaPresse/AP) – Kofi Annan ha annunciato la rinuncia all’incarico di inviato speciale per la Siria, con effetto dal 31 agosto, spiegando che mettere fine alle violenze è impossibile senza azioni decise e concrete della comunità internazionale. In una dichiarazione, il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon ha fatto sapere di accettare la rinuncia con “profondo rammarico” e di aver avviato colloqui con la Lega araba per scegliere un successore.

“E’ impossibile per me o per chiunque altro esigere che il governo siriano e anche l’opposizione intraprendano i passi per il processo politico”, ha dichiarato Annan in una conferenza stampa non programmata a Ginevra, spiegando di aver accettato il ruolo a febbraio quando gli sembrava che la comunità internazionale guidata dal Consiglio di sicurezza Onu avrebbe potuto contribuire alla fine della violenza. Ha detto di non poter però proseguire il suo compito, perché il Consiglio non appoggia il suo ruolo, in particolare in relazione all’impasse dovuta al veto usato più volte in Consiglio. A utilizzarlo sono stati per tre volte Cina e Russia, che hanno così bloccato risoluzioni contro il regime di Bashar Assad.

Annan è stato il promotore del piano di pace in sei punti che prevedeva il cessate il fuoco, accettato ma disatteso sia dall’esercito di Assad sia dai combattenti dell’opposizione. “Mentre il popolo siriano ha disperato bisogno di azione – ha detto Annan – nel Consiglio di sicurezza si continua a puntare il dito e ad incolparsi a vicenda”. Ha aggiunto: “Come inviato, non posso volere la pace più dei protagonisti, più del Consiglio di sicurezza o della comunità internazionale”.

“Resto convinto che altro spargimento di sangue non sia la risposta. Ogni giorno in cui accade renderà solo la decisione più difficile, portando più profonda sofferenza al Paese e maggior pericolo alla regione”, ha dichiarato Ban commentando la decisione di Annan. “La mano tesa per allontanare dalla violenza a favore del dialogo e della diplomazia, come previsto nel piano di pace in sei punti, non è stata afferrata, sebbene resti la miglior speranza per il popolo della Siria”, ha detto ancora il segretario generale.

Anche Mosca, attraverso l’inviato alle Nazioni unite Vitaly Churkin, ha espresso rammarico per la decisione di Annan, facendo però sapere di essere incoraggiata dalla notizia che Ban Ki-moon sta lavorando alla sua successione. Lo ha riferito l’agenzia stampa Ria Novosti.

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