Beirut (Libano), 27 lug. (LaPresse/AP) – Navi Pillay, Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Unhchr), ha espresso “profondo allarme” per le voci sempre più insistenti di un probabile attacco finale dell’esercito siriano ad Aleppo, seconda città del Paese, dove pesanti combattimenti tra militari e ribelli proseguono da quasi una settimana. La resa dei conti tra le due parti del conflitto civile, ha sottolineato Pillay, potrebbe essere imminente.
I timori sono legati soprattutto alla sicurezza dei civili in tutta la Siria dopo testimonianze di atrocità e torture, tra cui omicidi arbitrari tramite cecchini in sobborghi di Damasco e l’uso sempre più frequente di armi pesanti, carri armati, elicotteri e jet militari in aree urbane. “Tutto questo, assieme al presunto dispiegamento di truppe dentro Aleppo e nei dintorni – ha concluso Pillay – è un brutto presagio per gli abitanti della città”.
L’uso di armi pesanti nei centri popolati “ha già causato molte vittime civili e sta mettendo altre vite a grave rischio”, ha proseguito l’Alto commissario tramite il portavoce Rupert Colville. Il comunicato di Pillay, letto ad alta voce ai giornalisti a Ginevra, aggiunge infine che nelle ultime ore ci sono stati scontri a Homs e Deir el-Zour.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata