Beirut (Libano), 18 lug. (LaPresse/AP) – Il comandante dei ribelli siriani, Riad al-Asaad, ha rivendicato la responsabilità dell’attentato di oggi a Damasco, in cui sono rimasti uccisi membri del governo del presidente Bashar Assad. Ha tuttavia smentito che si sia trattato di un attacco kamikaze. Durante una telefonata, mentre si trovava al proprio quartier generale in Turchia, il comandante ha spiegato che i combattenti ribelli hanno piazzato una bomba in una stanza in cui i ministri e vertici della sicurezza siriana si sarebbero incontrati, facendola poi detonare. Ha negato che si sia trattato di un attentato suicida, come riferito dai media filogovernativi, affermando che tutti i ribelli che hanno preso parte all’operazione sono illesi. Al-Asaad ha annunciato che questo attacco segna “l’inizio della fine del regime”. Nell’esplosione sono morti il ministro della Difesa Dawoud Rajha e il suo vice, generale Assef Shawkat, cognato di Assad.

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