New York (New York, Usa), 13 lug. (LaPresse/AP) – Il governo siriano ha violato le risoluzioni delle Nazioni unite usando armi pesanti contro la popolazione di Tremseh, villaggio nella provincia di Hama, dove nella tarda serata di ieri sono morte centinaia di persone. Così il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che in una lettera ottenuta da Associated Press ha chiesto al Consiglio di sicurezza di intraprendere “un’azione collettiva” per mettere fine alle violenze.
Nel documento, il numero uno dell’Onu definisce la strage “una scandalosa escalation di violenza” e chiede “un’azione collettiva” al Consiglio di sicurezza per mettere fine allo spargimento di sangue. La provincia centrale di Hama, dove si è verificato il massacro, è assieme a quella di Homs il simbolo del dissenso contro il presidente Bashar Assad.
Parole di condanna sono arrivate anche da Kofi Annan, inviato speciale di Lega araba e Nazioni unite in Siria, il quale ha scritto a sua volta una lettera al Consiglio di sicurezza dell’Onu affinché agisca in fretta per fermare le violenze. Il documento accusa Assad di aggirare il piano di pace in sei punti e sottolinea che, dopo il massacro di Tremseh un’azione del Consiglio di sicurezza è imperativa e più urgente. Annan spinge infine l’organo Onu a insistere sull’implementazione delle sue risoluzioni e a “chiarire che ci saranno conseguenze in caso di non conformità”.
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