Toribio (Colombia), 12 lug. (LaPresse/AP) – Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha visitato ieri la sudoccidentale città di Toribio, teatro di scontri tra le truppe governative e ribelli delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), ed è stato accolto con rabbia dagli abitanti indigeni stanchi delle continue violenze. I leader dell’etnia Nasa, che conta circa 115 membri, hanno chiesto alle truppe del governo e ai ribelli di lasciare la zona, ma Santos ha ribadito in un discorso agli abitanti di Toribio che non ordinerà all’esercito di lasciare la regione. “Il nostro esercito e la nostra polizia – ha affermato Santos – sono qui per proteggervi. Sono qui e rimarranno qui”. A meno di 5 chilometri di distanza un gruppo di 50 ribelli delle Farc ha allestito un blocco stradale per manifestare la determinazione dell’organizzazione di rimanere nella regione. I leader del popolo Nasa hanno invitato i militanti ad andare via e dopo qualche ora il posto di blocco è stato smantellato.

“Non li vogliamo qui, né loro né gli altri; la guerra è una soluzione sbagliata”, ha detto James Yatacue, leader dell’Asociación de Cabildos Indígenas del Norte del Cauca. Gli abitanti della regione sono spesso rimasti vittime di attacchi e violenze tra le due parti del conflitto. Martedì una bomba montata su un motocicletta è esplosa nella città di Argelia, causando la morte di un bambino di 9 anni e il ferimento di altri cinque bimbi.

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