Gerusalemme, 10 lug. (LaPresse/AP) – Gaza è in festa per la scarcerazione del calciatore della nazionale palestinese Mahmoud Sarsak, detenuto per tre anni in Israele senza accuse formali e liberato oggi. Il ragazzo, 25 anni, era in sciopero della fame da oltre 90 giorni e la sua protesta aveva attirato l’attenzione di molteplici organizzazioni sportive di tutto il mondo. Israele aveva accusato Sarsak di essere membro della Jihad islamica, ma lui ha sempre negato.

Era stato arrestato nel luglio del 2009 alla frontiera tra la Striscia di Gaza e Israele, mentre era in viaggio verso la Cisgiordania per una partita di calcio. L’agenzia di intelligence israeliano Shin Bet lo aveva accusato di aver piantato una bomba che aveva ferito un soldato israeliano, ma i servizi avevano poi comunicato di non aver prove sufficienti per accusarlo.

Appena libero, il calciatore si è recato alla casa di famiglia nel campo profughi di Rafah, circondato da decine di uomini festanti, alcuni dei quali membri della Jihad islamica. Durante lo sciopero della fame Sarsak aveva perso quasi metà del peso e fino a stamani era ricoverato nell’ospedale della prigione.

Centinaia di palestinesi detenuti da Israele in simili condizioni hanno organizzato quest’anno scioperi della fame, ma nessuno ha ricevuto tutto il sostegno internazionale garantito a Sarsak. Quando le sue condizioni peggiorarono, il presidente della Fifa Joseph Blatter chiese alla federazione di calcio israeliana di intercedere con urgenza per conto del giocatore con le autorità israeliane. Anche FIFPro, l’organizzazione internazionale dei giocatori professionisti, chiese la sua liberazione. L’ex calciatore del Manchester United Eric Cantona e il regista britannico Ken Loach sono stati tra i firmatari di una petizione per chiedere la sua scarcerazione.

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