Bucarest (Romania), 6 lug. (LaPresse/AP) – Il Parlamento della Romania ha approvato, con 256 voti favorevoli e 114 contrari, l’impeachment e la destituzione del presidente Traian Basescu. Ora, come ha spiegato il presidente del Senato, Crin Antonescu, che ha assunto l’incarico di capo di Stato ad interim, sarà organizzato un referendum per permettere agli elettori di decidere se Basescu debba essere effettivamente destituito La data fissata per il voto è il 29 luglio.
Basescu, ex capitano di navi e capo di Stato dal 2004, è stato accusato di aver oltrepassato i suoi poteri intromettendosi negli affari del governo e negli affari legali, nonché di aver rivolto di commenti razzisti su rom e persone disabili. A sua discolpa si è rivolto ai parlamentari e ha respinto le accuse di autoritarismo. Ha affermato di avere il diritto alla libertà di parola e di non potere essere destituito soltanto a causa di alcune dichiarazioni. Basescu sostiene di aver guidato il Paese attraverso la crisi finanziaria del 2008, di aver migliorato le relazioni bilaterali con la Moldavia, che faceva parte della Romania fino al 1940, e di aver reso Bucarest un partner affidabile per la Nato e per gli Stati Uniti.
Una procedura di impeachment simile nei suoi confronti era già stata avviata nel 2007, ma il referendum lo aveva poi salvato. Negli ultimi due anni, tuttavia, la popolarità di Basescu è notevolmente calata. Il leader 60enne è coinvolto in uno scontro di potere con il primo ministro Victor Ponta. Questa settimana il governo ha cambiato la legge per rendere più facile la destituzione del presidente: prima occorreva infatti una maggioranza di tutti gli elettori romeni nel referendum, mentre ora basterà una maggioranza semplice di voti. Ponta ha anche emesso un decreto che riduce i poteri della Corte costituzionale per quanto riguarda le sentenze sulle leggi approvate dal Parlamento. Il premier aveva inoltre ignorato la scorsa settimana la decisione della Corte, secondo cui la Romania avrebbe dovuto essere rappresentata al Consiglio europeo dello scorso 28 e 29 giugno da Basescu e non da lui.
Queste azioni hanno suscitato preoccupazioni da parte di alcuni Paesi occidentali. La Commissione europea ha fatto oggi appello al governo di Ponta affinché rispetti l’indipendenza del sistema giudiziario e lo Stato di diritto, che ha definito “le pietre angolari della democrazia europea” ed elementi fondamentali per una “fiducia reciproca”. Ponta ha affermato poi che il referendum sul futuro di Basescu sarà organizzato nel rispetto della legge.
Dopo aver appreso la notizia dell’impeachment, centinaia di persone si sono radunate nel centro di Bucarest per festeggiare, mentre altri sono accorsi per esprimere la loro delusione. In Romania il presidente viene eletto con un voto popolare ed è responsabile per la politica estera, i servizi dell’intelligence e le politiche della Difesa.
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