Bruxelles (Belgio), 26 giu. (LaPresse/AP) – La Turchia interverrà oggi a un summit della Nato convocato dallo stesso governo di Ankara in seguito all’attacco del jet turco abbattuto venerdì dalle truppe di Damasco sul mar Mediterraneo. Funzionari e diplomatici coperti dall’anonimato riferiscono che l’incontro, al via alle 10 a Bruxelles, si terrà sulla base all’articolo 4 del Patto atlantico, che permette a qualsiasi Paese membro dell’Alleanza di chiedere consultazioni se la propria sicurezza è stata minacciata. Ieri il vicepremier turco, Bulent Arinc, ha dichiarato che Ankara ha il diritto di “reagire” contro “un atto ostile” e di spingere la Nato a considerare quanto avvenuto ai sensi dell’articolo 5 del trattato, che stabilisce che un attacco contro un membro della Nato deve essere considerato un’offensiva contro tutti i membri.

L’aereo turco, un RF-4E disarmato, stava sorvolando la costa siriana quando è stato colpito da spari dell’esercito siriano. Dopo l’attacco è precipitato in acque internazionali del mar Mediterraneo e i due piloti sono ancora dispersi. L’offensiva ha scatenato condanne dalla comunità internazionale. L’Unione europea ha definito “inaccettabile” l’abbattimento del velivolo turco in seguito al vertice dei ministri degli Esteri in Lussemburgo, chiedendo poi un’indagine dettagliata sull’accaduto.

Intanto non si fermano le violenze in Siria, dove pesanti scontri sono scoppiati in due sobborghi di Damasco tra ribelli e soldati della divisione di élite della Guardia repubblicana. Nei combattimenti hanno perso la vita diverse persone. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che le violenze si sono verificate a Qudsaya e Hammah. Al momento gli attivisti non hanno ancora fornito un bilancio dettagliato dei morti. Il principale compito della Guardia repubblicana è quello di proteggere la capitale, sede centrale del governo del presidente Bashar Assad. Nonostante Damasco sia sotto il controllo dell’esercito governativo, scontri con i ribelli scoppiano regolarmente nei suoi sobborghi. Le ultime violenze sono in corso vicino a strutture e basi militari della forza di élite.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata