Beirut (Libano), 16 giu. (LaPresse/AP) – Gli osservatori delle Nazioni unite sospendono le loro attività e ispezioni in Siria a causa dell’aggravarsi delle violenze. Lo ha annunciato il capo della missione, generale Robert Mood, in una nota in cui dice che la violenza sta mettendo a serio rischio gli osservatori e sta impedendo loro di adempiere al loro mandato. Ha aggiunto che gli osservatori non usciranno più dalle basi nel Paese “sino a nuovo ordine”, che sarà riconsiderato su base quotidiana.

Nel frattempo, gli attivisti nel Paese hanno riferito che oggi almeno 12 persone sono state uccise in nuovi attacchi nei sobborghi di Damasco. La maggior parte delle vittime è stata registrata nel sobborgo di Douma, dove i militari hanno sparato con mortai e colpito un edificio residenziale, uccidendo otto civili, tra cui una madre, un padre e i loro bambini. L’attivista locale Mohammed Saeed e l’Osservatorio siriano per i diritti umani hanno riferito che altre quattro persone sono morte nei sobborghi Arbeen e Tall. “Il regime sta tentando di estirpare dai sobborghi della capitale ogni resistenza”, ha detto Saeed. Ha aggiunto che gli osservatori delle Nazioni unite non si recano a Douma da oltre una settimana: “In ogni caso, tutto quello che potrebbero fare sarebbe prendere atto di quel che vedono, non possono essere di aiuto”.

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