Mosca (Russia), 13 giu. (LaPresse/AP) – I leader dell’opposizione russa hanno fatto sapere di essere stati nuovamente interrogati, un giorno dopo le più grandi proteste dal ritorno di Vladimir Putin alla presidenza. Il blogger anti-corruzione Alexei Navalny e il leader della sinistra Sergei Udaltsov hanno scritto oggi su Twitter di essere stati convocati per il secondo giorno per essere ascoltati dalla Commissione investigativa, a proposito di manifestazioni di maggio in cui i dimostranti si scontrarono con la polizia. Ieri decine di migliaia di persone hanno marciato pacificamente a Mosca, nonostante la massiccia presenza di agenti in assetto antisommossa e la legge repressiva che prevede dure sanzioni per chi partecipa a proteste non autorizzate. Lunedì la polizia ha perquisito gli appartamenti degli attivisti dell’opposizione, portando via computer, telefoni cellulari e altri oggetti personali. Dodici persone sono già state arrestate in relazione alla manifestazione del 6 maggio.
“Tutte le domande sono del tipo ‘Avete organizzato i disordini? Li avete finanziati?'”, ha spiegato Navalny mentre si recava dagli investigatori. In seguito, ha scritto su Twitter che l’interrogatorio di oggi è stato breve ed è finito dopo che lui ha rifiutato di fornire documenti scritti a mano, probabilmente allo scopo di effettuare perizie calligrafiche. Ieri il leader dell’opposizione è stato ascoltato per oltre sei ore, impedendogli così di partecipare alla protesta. Il giorno prima, la polizia aveva perquisito la sua abitazione, in una operazione durata 12 ore. Anche le case di genitori e parenti sono state controllate. Udaltsov, arrestato oltre cento volte e detenuto per vari mesi durante la sua carriera politica, ha detto che non si lascerà intimidire: “Possono convocarci per questi interrogatori giorno dopo giorno, farci elenchi infiniti di domande, ma vi dico che questi metodi non ci intimideranno”.
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