Bruxelles (Belgio), 8 giu. (LaPresse) – “Deploro il piano del governo israeliano di costruire oltre 800 unità abitative aggiuntive e di trasferire alcuni dei coloni dell’insediamento di Ulpana nel territorio palestinese occupato”. Così Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza, in riferimento alla decisione dello Stato ebraico di costruire 300 nuove case nell’insediamento di Beit El in Cisgiordania. “Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale – ha aggiunto Ashton in un comunicato – e minacciano di rendere impossibile la soluzione di due Stati. L’attività negli insediamenti è dannosa per gli sforzi di pace in corso, inclusi quelli del Quartetto, e mette a rischio simili sforzi”.

“Chiedo al governo israeliano – ha concluso – di esercitare il più alto senso di responsabilità invertendo queste decisioni per dimostrare l’impegno in favore del processo di pace, nel pieno rispetto del diritto internazionale”. La decisione, annunciata mercoledì dal premier Benjamin Netanyahu, arriva in risposta alla decisione della Corte suprema di demolire entro il primo luglio l’insediamento non autorizzato di Ulpana. Onorerò quanto stabilito dai giudici, ha detto Netanyahu, ma sposteremo le cinque case di Ulpana nel vicino Beit El, dove costruiremo inoltre altre 300 case.

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