Washington (Usa), 5 giu. (LaPresse/AP) – La Casa Bianca ha confermato l’uccisione in Pakistan di Abu Yahia al-Libi, numero due di al-Qaeda, definendola un “grande colpo” alla rete terroristica. Il portavoce Jay Carney ha detto di non poter confermare le circostanze della morte, ma un ufficiale ha riferito in precedenza che al-Libi è stato ucciso da un attacco di drone americano. Sarebbe stato colpito mentre si trovava in una casa, attaccata ieri sera nell’area tribale del Nord Waziristan. Carney lo ha descritto come un leader operativo e un “responsabile generale” di al-Qaeda, aggiungendo che a causa della sua esperienza per la rete terroristica sarà difficile sostituirlo, avvicinando così la sconfitta finale.

L’Fbi aveva offerto un milione di dollari per il fuggitivo di origine libica, che dopo essere scappato nel 2005 dal carcere della base aerea Usa di Bagram in Afghanistan aveva diffuso diversi video di propaganda invocando attacchi contro obiettivi statunitensi. Al-Libi è diventato il numero 2 di al-Qaeda dopo la morte del leader Osama bin Laden, che ha portato a capo dell’organizzazione terroristica l’egiziano Ayman al-Zawahiri.

Con al-Libi sono morti il suo autista e una guardia, secondo quanto raccontato da un comandante talebano locale che ha parlato a condizione di mantenere l’anonimato. I servizi segreti pakistani avevano aggiunto che un veicolo usato da al-Libi era stato distrutto nell’attacco e avevano detto di avere intercettato una telefonata dei militanti, prima della conferma della morte, in cui si diceva che un arabo era morto nei bombardamenti.

Oggi, intanto, il ministero degli Esteri pakistano ha convocato il viceambasciatore degli Stati Uniti nel Paese, Richard Hoagland, per protestare contro i raid effettuati da droni. “È stato informato del fatto che i raid con uso di droni sono illegali, contrari al diritto internazionale e costituiscono una violazione della sovranità del Pakistan”, ha fatto sapere il ministero in una nota.

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