New York (New York, Usa), 1 giu. (LaPresse/AP) – Il numero di rifugiati e sfollati continuerà ad aumentare nei prossimi dieci anni a causa di conflitti, cambiamenti climatici, crescita della popolazione e mancanza di cibo. È quanto emerge dal rapporto presentato dall’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, in cui è stato analizzato il periodo 2006-2011. Secondo gli autori del documento, il principale problema e la sfida più importante è l’aumento del numero degli sfollati, che attualmente sono circa 26 milioni in tutto il mondo, rispetto ai circa 15-16 milioni di rifugiati, ossia persone scappate in un altro Paese, e di un milione di richiedenti asilo. Aiutare gli sfollati, si legge nel rapporto, sta diventando sempre più costoso e pericoloso, come succede ad esempio in Somalia, Afghanistan, Yemen e Iraq.
“Nel 2011 il numero di sfollamenti forzati ha raggiunto il picco degli ultimi 16 anni e il problema è diventato più complesso che mai”, ha scritto nella prefazione del volume il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. “Oggi – ha aggiunto – conflitti e abusi dei diritti umani, cause tradizionali dello sfollamento, sono sempre più intrecciati e combinati ad altri fattori, come aumento della popolazione, insicurezza alimentare e scarsità dell’acqua”. Ban ha notato che molti di questi fattori sono legati “all’incessante avanzata del cambiamento climatico” e “al numero crescente di persone costrette ad abbandonare le loro case a causa di disastri naturali”. Gli esperti, spiegano gli autori del documento di 266 pagine, prevedono che aumenteranno l’intensità e la frequenza con cui si verificano disastri naturali, mentre il cambiamento climatico è destinato a inasprire conflitti scatenati dalla lotta per le risorse.
“La moltiplicazione di nuove crisi ha portato l’anno scorso a una situazione in cui abbiamo registrato il più alto numero di nuovi rifugiati dell’ultimo decennio”, ha spiegato durante la presentazione del rapporto António Guterres, a capo dell’Unhcr. L’agenzia, ha aggiunto, si aspetta che questo trend continui perché “il numero delle crisi emergenti nel 2012 è esattamente lo stesso dell’anno scorso”. Al momento, ha elencato, ci sono tre crisi gravi: Siria, Sudan-Sud Sudan e Mali, nonché la recente fuga di civili congolesi verso il Ruanda e l’Uganda. Il 70% dei rifugiati di cui si occupa l’Unhcr è fuggito dai Paesi d’origine da più di cinque anni ed “è sempre più difficile trovare soluzioni per loro”. L’80% dei profughi vive in Paesi in via di sviluppo, di cui 1,7 milioni di afghani in Pakistan, un milione di afghani in Iran e oltre 600mila persone in Kenya.
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