Dublino (Irlanda), 31 mag. (LaPresse/AP) – Gli irlandesi votano oggi nel referendum sull’adesione al nuovo patto di bilancio europeo, il cosiddetto fiscal compact. Se l’accordo sarà respinto, l’Irlanda potrebbe non ricevere più prestiti dal fondo di salvataggio dell’Ue a partire dal 2013, quando si esauriranno i fondi attuali. Gli oppositori del trattato affermano che si tratta di una minaccia senza fondamento e vogliono che l’Irlanda negozi con l’Unione europea e con il Fondo monetario internazionale un accordo più favorevole sulla gestione del debito. I sondaggi condotti durante la campagna elettorale indicano tuttavia che nel referendum vincerà il sì. I seggi chiuderanno alle 22 ora locale (le 23 in Italia) e i risultati sono attesi domani dopo le 17 (le 18 in Italia).
L’accordo, già firmato dai leader irlandesi e di altri 24 Paesi Ue, è stato concepito per cercare di aumentare la fiducia nell’eurozona creando nuovi limiti di deficit. Automatici tagli di spesa saranno imposti a chi violerà gli obiettivi. La Germania è il principale sostenitore del trattato, ma quasi tutti i partiti politici irlandesi hanno promosso campagne a suo favore. Soltanto gli irlandesi hanno indetto il referendum per sottoporlo al giudizio degli elettori e il risultato non vincolerà l’attuazione negli altri Paesi firmatari.
Se vincesse il ‘sì’ non ci sarebbero effetti immediati sulle politiche di austerità perché l’Irlanda è già impegnata in un severo programma di tagli, aumenti delle tasse e privatizzazioni, misure parte del piano di salvataggio del 2010 del Fondo monetario internazionale. Il ‘no’ sarebbe dannoso perché il fiscal compact limita l’accesso futuro al credito garantito dall’Unione europea alle nazioni che non accettano le nuove regole di bilancio. Il messaggio politico avrebbe poi effetti su tutta l’eurozona e soprattutto su quei Paesi dove è alta l’opposizione alle politiche d’austerità imposte dall’Ue.
L’obiettivo principale che prevede il piano di salvataggio garantito a Dublino è mantenere il deficit sotto il 3% del Pil. L’Irlanda ha registrato i peggiori deficit nell’Unione europea negli ultimi tre anni: 14,3% nel 2009, 32,4% nel 2010 e 13,1% l’anno scorso. Dovrebbe riuscire a scendere sotto il 3% soltanto nel 2015 o nel 2016 e solo a questo punto entrerebbe in vigore l’imperativo di rientrare nel più severo limite previsto dal fiscal compact, ovvero deficit allo 0,5% del Pil.
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