Londra (Regno Unito), 31 mag. (LaPresse/AP) – Il ministro britannico Jeremy Hunt ha ammesso i suoi legami con i dirigenti della News Corp. di Rupert Murdoch ma ha negato di esser stato parziale nella gestione dell’offerta pubblica di acquisto lanciata dalla società su British Sky Broadcasting. Hunt, segretario alla Cultura, Media e Sport, è stato interrogato dalla commissione britannica che indaga sull’etica dei media. Ha ammesso di aver tenuto riunioni private e telefonate con James Murdoch, figlio di Rupert, ed esser stato in linea generale “bendisposto” nei confronti del piano di acquisizione, ma non “d’aiuto”.

Hunt è stato incaricato nel dicembre del 2010 a valutare l’offerta ed eventualmente ad autorizzare l’operazione. Secondo la convenzione di governo, Hunt avrebbe dovuto pronunciarsi sulla questione da giudice imparziale. L’indagine ha tuttavia appurato che ore prima l’annuncio ufficiale dell’assegnazione dell’incarico a Hunt, questi mandò un sms a James Murdoch, allora presidente esecutivo di News International e presidente di BSkyB, per congratularsi con lui dell’approvazione dell’operazione da parte delle autorità europee. “Manca solo Ofcom”, scrisse Hunt facendo riferimento al regolatore britannico del settore delle telecomunicazioni.

Dall’inchiesta è emerso anche che il lobbista di News Corp. Frederic Michel fece 191 telefonate e inviò 158 e-mail e 799 sms all’ufficio di Hunt tra il giugno 2010, quando News Corp. annunciò la sua offerta per BSkyB, e il luglio 2011, quando scoppiò lo scandalo intercettazioni. Hunt era inoltre stato nominato a deliberare sul caso dopo la rimozione dall’incarico del segretario del Commercio e dell’Industria Vince Cable, che secondo alcune indiscrezioni dei media avrebbe avuto l’intenzione di “dichiarare guerra a Murdoch”. È molto probabile che i giudici cerchino ora di capire dal premier David Cameron i motivi della sostituzione.

Rupert e James sono già stati interrogati dalla commissione, così come Adam Smith, consigliere di Hunt che si è dimesso quando sono uscite le notizie dei contatti tra News Corp. e l’ufficio del ministro.

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