Il Cairo (Egitto), 26 mag. (LaPresse/AP) – Gli osservatori internazionali hanno rilevato alcune violazioni durante le elezioni presidenziali in Egitto, ma le irregolarità non compromettono il risultato finale, e il voto può essere ritenuto accettabile. Lo ha detto l’ex presidente Usa Jimmy Carter. Il Carter Center di Atlanta aveva 102 osservatori ai seggi elettorali in tutto il Paese durante il voto, che si è tenuto il 23 e il 24 maggio. Secondo i risultati preliminari, il candidato legato ai Fratelli musulmani Mohammed Morsi ha ottenuto il 25,3% dei voti, mentre l’ex primo ministro Ahmed Shafiq ha chiuso al secondo posto con il 24,9%. I due si sfideranno al ballottaggio il 16 e 17 giugno.

Il Carter Center, spiega l’ex presidente, è riuscito tuttavia solo a dare un giudizio “limitato” sul voto, poiché le autorità hanno garantito i permessi alla missione appena una settimana prima dell’apertura delle urne. Per questo il Centro non ha potuto assistere alla raccolta delle schede, il che, aggiunge Carter, “mina gravemente la trasparenza generale dei risultati”. Hamdeen Sabahi, giunto terzo con il 21,5%, ha già chiesto un riconteggio, denunciando violazioni.

“Non penso – ha detto però l’ex presidente Usa ai giornalisti – che gli errori a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni abbiano un impatto negativo sul ballottaggio”. Carter ha quindi definito queste presidenziali come “un grande passo avanti”. “Sono parte di un processo democratico. L’oppressivo regime militare – ha aggiunto – è finito per sempre, spero. Il popolo ha il diritto di scegliere i propri leader attraverso un processo democratico. Penso che i diritti umani in futuro saranno rispettati più che mai e che la democrazia sia arrivata in Egitto, anche se ci sono ancora alcune difficoltà nel processo di transizione. Credo però che saranno superate”.

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