Baghdad (Iraq), 23 mag. (LaPresse/AP) – Iran e il cosiddetto gruppo del ‘5+1’, ovvero Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina, Russia più la Germania, sono stati impegnati oggi a Baghdad in colloqui sul controverso programma nucleare di Teheran. Poche sono le indiscrezioni trapelate ma secondo alcune fonti il 5+1 avrebbe avanzato alcune proposte e i diplomatici iraniani avrebbero poi presentato la controfferta. Il piano del 5+1 sarebbe volto in particolare a evitare che Teheran arricchisca l’uranio a un livello tale da produrre facilmente armi nucleari. “Ci auguriamo che il pacchetto che abbiamo messo sul tavolo sia interessante per loro, in modo da avere una reazione positiva”, ha dichiarato a metà pomeriggio Mike Mann, portavoce della delegazione dell’Unione europea.
Più tardi è arrivata la risposta di Teheran, che secondo quanto riferito da un negoziatore comprenderebbe “questioni nucleari e non nucleari”. La fonte non ha rivelato i dettagli del piano, ma ha detto che sarà discusso in incontri privati con diplomatici dell’Unione europea e della Cina.
Stamani gli ambasciatori iraniani avevano detto che il loro obiettivo da raggiungere ai colloqui è alleggerire, o almeno ritardare, le sanzioni che colpiscono le esportazioni di petrolio iraniano. Mann ha notato che è tuttavia improbabile che al vertice vengano ripensate e allentate le sanzioni.
L’amministrazione Obama è stata invece pittusto vaga sui traguardi immediati delle trattative. I colloqui, hanno detto inviati statunitensi, sono mirati a valutare la serietà dell’Iran, esplorare elementi di un possibile accordo e “misure per costruire una fiducia reciproca”.
Più deciso Israele: di prima mattina il ministro della Difesa Ehud Barak ha ripetuto che l’impegno preliminare preso dall’Iran con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) per riaprire i siti nucleari agli ispettori non esclude un intervento militare dello Stato ebraico.
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