Washington (Usa), 18 mag. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti hanno il “dovere morale” di porsi alla guida della lotta alla fame a alla malnutrizione in Africa, nonostante varie nazioni nel mondo abbiano difficoltà di budget. Lo ha dichiarato oggi il presidente Barack Obama, annunciando un’iniziativa per raccogliere da privati 3 miliardi di dollari che andranno a stimolare l’agricoltura e la produzione di cibo in Africa. Obama ha riferito inoltre che gli Usa e le altre nazioni donatrici continueranno a fare “investimenti storici” nello sviluppo, anche se non ha parlato di nuove offerte da parte dell’America. “Alcuni hanno chiesto se, in questo periodo di austerità, la nuova alleanza con i privati non sia un strada che i governi hanno intrapreso per passare il peso a qualcun altro”, ha detto Obama, che poi ha aggiunto: “Voglio essere chiaro, la risposta è no”.

L’annuncio del presidente a Washington dà il via alla quattro giorni di vertici internazionali che iniziano oggi e domani con il G8 a Camp David e si chiuderanno domenica e lunedì con il summit Nato a Chicago. Gran parte degli incontri del G8 verteranno sui problemi economici europei, ma i leader terranno anche una sessione sulla sicurezza alimentare in Africa. Obama ha invitato per l’occasione i capi di Stato e governo di quattro nazioni del continente nero: Benin, Etiopia, Ghana e Tanzania. Il presidente ha dichiarato che, benché i leader del G8 si occuperanno delle sfide europee, “è importante e cruciale anche concentrarsi sui problemi affrontati da circa un miliardo di persone nel mondo: l’ingiustizia della fame cronica”. Secondo la Casa Bianca le donazioni del settore privato e l’impegno di altre nazioni per aiutare l’Africa potranno portare 50 milioni di persone fuori dalla condizione di povertà nei prossimi dieci anni.

Obama aveva lanciato una campagna simile al G8 del 2009 a L’Aquila, che aveva fruttato fondi per 22 miliardi di dollari. Il periodo di donazioni del programma scade quest’anno e alcuni gruppi umanitari sostengono che gran parte del denaro promesso non sia stato sprecato. Il presidente ha poi invitato i Paesi ricchi a mantenere i loro impegni: “Dobbiamo fare ciò che diciamo. Nessuna promessa a vuoto”.

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