Kabul (Afghanistan), 13 mag. (LaPresse/AP) – Qualcuno a bordo di una Toyota Corolla bianca ha sparato stamattina a Kabul ad Arsala Rahmani, importante membro del Consiglio di pace afghano, morto sul colpo. Rahmani era un ex funzionario talebano riconciliatosi con il governo di Kabul e diventato negoziatore di pace, impegnato a impostare colloqui con gli insorti. Stava andando in ufficio in auto, senza guardie del corpo, ma a un incrocio nella parte occidentale della città è stato freddato da un uomo armato di una pistola con silenziatore che procedeva su una altro veicolo.
Anche il capo del Consiglio, Burhanuddin Rabbani, era stato assassinato, il 20 settembre. I talebani non riconoscono il gruppo, che considerano troppo vicino al governo e di conseguenza agli Stati Uniti, e hanno rifiutato di avere con esso contatti diretti. Il portavoce Zabiullah Mujahid ha fatto però sapere in una nota che il movimento non ha niente a che vedere con l’assassinio odierno.
Rahmani, ex deputato, era uno dei circa 70 influenti personaggi afghani nominati dal presidente Hamid Karzai per trattare con gli insorti. Aveva servito come viceministro dell’Istruzione superiore durante il regime talebano, che ha governato l’Afghanistan per cinque anni prima dell’invasione a guida statunitense del 2001.
L’ambasciata statunitense a Kabul ha definito su twitter “una tragedia” l’assassinio di un altro membro del Consiglio per la pace.
La Nato ha lodato Rahmani per “aver voltando le spalle” al movimento degli insorti e sottolineato che la mancanza del suo contributo si farà sentire. “L’unico obiettivo possibile di questo attacco – si legge nel messaggio della coalizione – è quello di intimidire coloro che, come Rahmani, vogliono contribuire a rendere l’Afghanistan un posto migliore per i suoi cittadini e per la regione”. Il portavoce del ministero degli Esteri afgano Janan Mosazai ha detto che il lavoro verso la riconciliazione con i talebani continuerà nonostante questo omicidio.
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