Ginevra (Svizzera), 8 mag. (LaPresse/AP) – La comunità internazionale condivide “una preoccupazione profonda sull’eventualità che la Siria possa precipitare in una vera e propria guerra civile e le possibili ripercussioni sono allarmanti”. Lo ha detto l’inviato speciale di Lega araba e Nazioni unite in Siria, Kofi Annan, in una conferenza stampa dopo una teleconferenza con il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il diplomatico ha aggiunto che se la prevenzione di un conflitto civile non andrà a buon fine, “questo avrà un impatto non solo in Siria, ma in tutta la regione”. L’ex segretario generale dell’Onu ha riferito che nel Paese è stato registrato “un aumento molto allarmante dei bombardamenti” e per questo la missione Onu sul cessate il fuoco “è l’ultima possibilità rimasta di stabilizzare il Paese”.
I Paesi delle Nazioni unite, intanto, hanno promesso che il dispiegamento dei 300 osservatori dell’Onu in Siria si concluderà entro la fine di maggio, ha spiegato Annan. Il team dovrà monitorare il rispetto del piano di pace e del cessate il fuoco. L’ex segretario dell’Onu ha anche preso in considerazione l’ipotesi che il piano da lui promosso possa non avere successo. “Potremmo anche concludere che il piano di pace non funziona e che dovranno essere prese altre misure. Quello sarà un giorno molto triste e duro per la regione”, ha detto Kofi Annan. L’inviato di Onu e Lega araba ha spiegato che nonostante “l’effetto calmante” della missione degli osservatori in Siria, abusi e violenze continuano. Allo stesso tempo, però, ha cercato di trasmettere una nota di ottimismo: “gli inviati sono pochi a livello di numero, ma anche dove siamo riusciti a portare due o tre osservatori, questi hanno avuto un effetto calmante”, ha riferito. “Credo che quando saranno dispiegati completamente e lavoreranno in squadra riusciranno a stabilire relazioni con le persone e a quel punto vedremo un impatto più ampio sul lavoro che stanno portando avanti in Siria”, ha concluso Annan. In Siria sono attualmente presenti 60 osservatori militari delle Nazioni unite e 37 civili.
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