Rangoon (Birmania), 30 apr. (LaPresse/AP) – La comunità internazionale “dovrebbe andare oltre il sollevamento delle sanzioni nei confronti della Birmania, sospendendo o allentando le restrizioni commerciali e altre” e dovrebbe riconoscere che il Paese ha bisogno di un aumento sostanziale negli aiuti allo sviluppo e negli investimenti stranieri. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon durante un intervento al Parlamento birmano. “Il miglior modo perché la comunità internazionale sostenga le riforma è investire in essa”, ha dichiarato.

Ban ha chiesto alla comunità internazionale di sollevare le sanzioni nei confronti della Birmania per sostenere le riforme democratiche e contribuire allo sviluppo del Paese. Nel suo discorso, ha detto che il mondo dovrebbe rispondere alle ambizioni del popolo che chiede democrazia e cambiamento. Ha dichiarato inoltre di ritenere che i cambiamenti recenti del Paese abbiano ispirato il mondo: “E sappiamo che le vostre ambizioni per il futuro sono ancora più grandi”, ha aggiunto rivolto ai deputati. Il segretario generale ha detto di aver visitato la Birmania ora perché c’è “una opportunità senza precedenti” per contribuire al cambiamento democratico in questo “momento critico”. Si tratta della sua terza visita nel Paese da quanto è in carica. Questa settimana anche il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle e l’Alto rappresentate Ue per la Politica estera Catherine Ashton vi si recheranno. Prima di loro, tra gli altri lo hanno fatto il premier britannico David Cameron e i ministri degli Esteri di Italia, Regno Unito e Francia.

Ban ha però anche invitato le autorità del Paese a confrontarsi con “questioni difficili”, tra cui nuovi insediamenti per le comunità sfollate, garanzie per gruppi etnici e politici e il rilascio di tutti i prigionieri politici. Ha inoltre commentato le operazioni militari in corso contro la minoranza etnica Kachin nel nord del Paese, che hanno portato le nazioni occidentali a mantenere l’embargo sulle armi. Definendo le azioni non coerenti con il cessate il fuoco con altre minoranze, ha detto: “Il popolo Kachin non dovrebbe più vedersi negata l’opportunità di un cessate il fuoco e di un accordo politico che possa portare pace e sviluppo”. Ha chiesto al governo di continuare a permettere che gli aiuti umanitari raggiungano l’area in cui vive la minoranza.

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