Parigi (Francia), 17 apr. (LaPresse/AP) – Un appello a rafforzare le sanzioni contro il regime di Bashar Assad è arrivato oggi da Parigi dove i rappresentanti di 57 Paesi si sono riuniti per il nuovo incontro degli ‘Amici della Siria’. Obiettivo: tenere alta la pressione su Assad affinché rispetti il piano di pace dell’inviato di Lega araba e Nazioni unite Kofi Annan. Intanto a Mosca, una delegazione dell’opposizione siriana ha incontrato rappresentanti del governo russo per tentare una nuova mediazione per garantire il rispetto del cessate il fuoco.
Le parole più dure sono state quelle del ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, che a Parigi ha condannato i continui tentativi del regime di aggirare le sanzioni, chiedendo alla comunità internazionale più fermezza nel farle rispettare. Damasco, ha detto Juppé, “continua attivamente a cercare strade alternative per aggirare le sanzioni. Dobbiamo rispondere a queste manovre”. Secondo il ministro, tuttavia, le sanzioni hanno avuto effetto, dimezzando le riserve finanziarie della Siria. L’attuale ammontare delle riserve siriane in valuta estera non è noto, ma era stimato attorno ai 17 miliardi di dollari a inizio marzo 2011. Secondo diplomatici occidentali le sanzioni imposte da Ue, Usa e altri Paesi stanno colpendo il regime frenando le sue capacità di esportare petrolio e ostacolando la capacità della famiglia e dell’entourage di Assad di portare avanti affari all’estero. Secondo diplomatici francesi, in seguito alle sanzioni contro il settore petrolifero, il regime sta perdendo circa 400 milioni di dollari in ricavi al mese, una perdita che da novembre avrebbe toccato i 2 miliardi di dollari.
Oltre al tema delle sanzioni, Parigi promette di continuare il pressing su Assad. “Il nostro incontro – ha detto Juppé – è di per se stesso un messaggio. Il regime siriano deve capire che non può continuare la repressione con impunità e rifiutare la transizione politica stabilita dal piano di Kofi Annan e attesa dal popolo siriano”. Fonti diplomatiche fanno inoltre sapere che un nuovo incontro tra rappresentanti internazionali, tra cui anche il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, e i ministri di Qatar e Turchia, dovrebbe tenersi giovedì, sempre nella capitale francese.
Gli sforzi diplomatici proseguono intanto anche sul fronte russo. Oggi a Mosca una delegazione dell’opposizione siriana ha incontrato alcuni rappresentanti del governo. L’opposizione ha espresso la speranza che la Russia usi la sua influenza per convincere il regime a osservare il cessate il fuoco elaborato da Annan. “I rappresentanti del governo russo non sono inclini a sostenere l’idea della preservazione del regime dittatoriale”, ha detto in conferenza stampa Haytham Manna, portavoce della Commissione araba per i diritti umani. “Parlano del bisogno di continui cambiamenti democratici e questo è molto importante per noi”, ha aggiunto. Abdul-Aziz al-Kheir, portavoce del Comitato nazionale di coordinamento, ha detto che la posizione della Russia è cambiata negli ultimi due mesi e “in modo particolarmente veloce nelle ultime due settimane”. Dubbi sulla buona fede di alcuni attori internazionali sono stati però sollevati dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che in serata dovrebbe incontrare i rappresentanti dell’opposizione. Secondo il ministro, forze straniere starebbero provando a minare il piano di Annan, incoraggiando l’opposizione a continuare i combattimenti con il governo e cercando di sostituire il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite con gruppi non ufficiali.
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