New York (New York, Usa), 14 apr. (LaPresse/AP) – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite voterà oggi alle 11 locali, le 17 italiane, la bozza di risoluzione che autorizza l’invio dei primi osservatori militari Onu in Siria. Lo ha fatto sapere ieri l’ambasciatore per gli Stati Uniti, Susan Rice, attuale presidente del Consiglio di sicurezza. Lo scopo dello schieramento degli osservatori è il monitoraggio del cessate il fuoco tra le forze governative del presidente Bashar Assad e quelle dell’opposizione, entrato formalmente in vigore giovedì mattina. La risoluzione, ottenuta da Associated Press nella notte, chiede a entrambe le parti di “cessare ogni violenza armata in tutte le sue forme” e al governo siriano “di applicare visibilmente” la richiesta di ritirare le truppe, punto centrale del piano di pace dell’inviato speciale di Onu e Lega araba Kofi Annan.

Il Consiglio ha discusso a porte chiuse per ore due bozze di risoluzione, una di Usa e Paesi europei, l’altra della Russia, tra i principali alleati di Damasco. Entrambe chiedono l’invio di un team iniziale non superiore a 30 osservatori, per avviare i contatti con entrambe le parti e per iniziare a riferire dell’applicazione della fine delle violenze. Le stesse richieste sono contenute nel testo finale.

La bozza di risoluzione che sarà votata è stata sponsorizzata da Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Portogallo, Colombia e Marocco. Esprime l’intenzione del Consiglio di sicurezza di stabilire immediatamente una più vasta missione di supervisione Onu in Siria per monitorare il cessate il fuoco. Ahmad Fawzi, portavoce di Kofi Annan, inviato speciale di Onu e Lega araba, ha detto ieri che sarà necessaria una ulteriore approvazione del Consiglio Onu, per l’ampliamento del numero di osservatori a 250. La risoluzione che sarà votata infatti ne autorizza per ora un massimo di 30 in missione iniziale, cui deve essere garantita la libertà di muoversi sul territorio e di parlare con chiunque in privato.

L’ambasciatore russo all’Onu, Vitaly Churkin, ha eliminato questa richiesta nel testo proposto da Mosca. È invece rimasta nella bozza finale. La Russia ha anche tentato di evitare la frase di condanna voluta dagli altri Paesi delle “diffuse violazioni dei diritti umani e l’uso della forza contro i civili da parte delle autorità siriane”. Nella versione finale si legge la condanna alle “diffuse violazioni dei diritti umani da parte delle autorità siriane, così come ogni altro abuso da parte di gruppi armati”.

Annan ieri ha chiesto alle 15 nazioni del Consiglio di approvare l’invio degli osservatori il prima possibile. Ancora ieri, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha messo in guardia dall’avere aspettative eccessive, perché gli osservatori sono pochi e non potranno recarsi dappertutto. L’ambasciatore siriano all’Onu, Bashar Ja’afari, ha detto ai giornalisti che prima che gli osservatori possano entrare nel Paese è necessario un accordo tecnico su come le forze Onu agiranno, che Annan faccia un rapporto indipendente sulla situazione e che il governo approvi l’intero pacchetto.

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