Giacarta (Indonesia), 11 apr. (LaPresse/AP) – Paura in Indonesia per una serie di forti scosse al largo di Aceh, che hanno riportato alla memoria la tragedia del 26 dicembre 2004, quando una scossa di magnitudo 9.1 innescò un’onda anomala in tutto l’oceano Indiano che uccise 230mila persone. Oggi però il grande timore non ha avuto seguito. Dopo la rapida emissione di allarmi tsunami per la stessa Indonesia e altri 25 Paesi fino al Sudafrica, l’allerta è stata ritirata. Sulle coste del Paese si sono registrate solo piccole onde, tra cui una alta 80 centimetri.
LE SCOSSE. La serie di terremoti è iniziata con un sisma di magnitudo 8.6, che si è registrato a 22 chilometri sotto il livello del mare e a circa 437 al largo della capitale provinciale Banda Aceh. A questo hanno fatto seguito numerose scosse di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo 8.2, a una profondità di 16 chilometri e a 615 chilometri di distanza da Banda Aceh.
Benché di fortissima intensità, i terremoti di oggi non sono stati devastanti come quelli del 2004, poiché di tipo diverso. Roger Musson, sismologo del servizio geologico britannico che ha studiato le linee di frattura di Sumatra, spiega che le scosse di oggi sono infatti state di tipo ondulatorio e non sussultorio, il che avrebbe fatto sobbalzare i fondali e mosso un’enorme quantità d’acqua. “Quando ho saputo l’intensità del terremoto, ho temuto il peggio – ha detto Musson – ma appena ho scoperto il tipo di sisma, mi sono sentito molto meglio”.
PANICO TRA LA POPOLAZIONE. Fin dai primi tremori, nella capitale provinciale Banda Aceh i cittadini si sono riversati in strada, salendo su auto e moto, e intasando le strade per cercare rifugio in zone rialzate. I pazienti degli ospedali sono usciti all’aperto, alcuni con le flebo ancora attaccate. A causa delle continue scosse di assestamento, la gente ha ancora paura di rientrare negli edifici. “Ero sotto la doccia al quinto piano del mio hotel”, ha raccontato Timbang Pangaribuan alla radio El Shinta, nella città di Medan. “Siamo tutti corsi fuori e per ora ci restiamo”. L’uomo ha parlato di un ospite dell’albergo ferito per essere saltato giù dalla finestra della sua camera. “Non è stato il terremoto più forte che abbia sentito”, riferiva invece la 22enne Tuti Rahmi, mentre cercava di contattare il fratello al telefono. “Però – ha aggiunto – sembrava non finire mai, spero che non ci saranno troppi danni”.
Soddisfatte le autorità per la risposta rapida dei sistemi di allarme. “Per adesso – ha commentato il presidente Susilo Bambang Yudhoyono – non abbiamo notizie di tsunami, ma restiamo vigili. Il nostro sistema di allarme funziona bene e ho ordinato alla protezione civile di recarsi immediatamente nella provincia di Aceh per accertare che sia sotto controllo, e per prendere ogni provvedimento necessario”.
PAURA ANCHE ALL’ESTERO. Il terremoto si è sentito in diversi Paesi, dalla Thailandia, all’India, alla Malesia. Poco dopo la scossa, il Pacific tsunami warning center delle Hawaii ha emesso un’allerta per onde anomale oltre che per l’Indonesia, anche per India, Sri Lanka, Australia, Birmania, Thailandia, Maldive e le altre isole dell’oceano Indiano, Malesia, Pakistan, Somalia, Oman, Iran, Bangladesh, Kenya, Sudafrica e Singapore. L’allarme in serata è poi rientrato.
In Malesia, i condomini e i palazzi di uffici della costa occidentale hanno tremato per almeno un minuto. Mentre il Centro per gli allarmi contro i disastri in Thailandia ha emesso un ordine di evacuazione per i residenti di sei province lungo la costa occidentale del Paese, tra cui quelle delle zone turistiche di Phuket, Krabi e Phang-Nga. In India la paura maggiore è stata per le isole Andamane e Nicobare, nell’est. Nel Tamil Nadu, nel sud, la polizia ha isolato le spiagge e usato megafoni per avvertire la gente di abbandonare la zona. Il sisma è stato sentito anche a Dacca, in Bangladesh, dove molte persone nel distretto commerciale di Motijheel hanno lasciato uffici e case in preda al panico, riversandosi nelle strade. Non sono stati tuttavia registrati danni o feriti. A Malè, capitale delle Maldive, diversi edifici sono stati evacuati.
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