Villavicencio (Colombia), 3 apr. (LaPresse/AP) – Il rilascio degli ultimi dieci soldati e poliziotti detenuti come ostaggi dalle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) è “un passo nella direzione giusta, un passo importante”. Lo ha detto il presidente colombiano Juan Manuel Santos, aggiungendo tuttavia che ci vogliono prove che il gruppo ribelle attivo dal 1964 rinuncerà davvero a compiere rapimenti per ottenere riscatti. “Quando il governo – ha spiegato Santos – stabilirà che esistono condizioni e garanzie sufficienti per lanciare un processo che porrà fine al conflitto, il Paese lo saprà”. Nella notte italiana le Farc hanno liberato sei poliziotti e quattro soldati, tenuti in ostaggio per almeno 12 anni. Gli ex prigionieri sono stati accolti dai familiari all’aeroporto di Villavicencio e poi trasferiti nella capitale Bogotà, dove saranno sottoposti ai controlli medici di routine.
Gli ostaggi, scortati dagli infermieri, hanno salutato le persone radunatesi sulla pista e hanno saltato di gioia. Alcuni erano accompagnati da piccoli animali: una scimmia, due uccellini, un pecari. Qualcuno aveva la bandiera colombiana avvolta sulle spalle. “Ho gridato, ho saltato”, ha detto Olivia Solarte dopo aver parlato con suo figlio 41enne, poliziotto dal nome Trujillo detenuto dalle Farc dal luglio del 1999. Il rilascio dei dieci ostaggi era stato annunciato dal gruppo il 26 febbraio scorso. Non è chiaro quanti ostaggi siano ancora nelle mani delle Farc. Secondo la polizia colombiana, sono almeno sei, tra cui quattro lavoratori cinesi sequestrati a giugno. Altri funzionari stimano che ci siano più di 20 ostaggi.
L’organizzazione Fundacion Pais Libre ha un elenco di almeno 400 persone rapite dalle Farc dal 1996 in poi, che non sono state finora liberate. Il gruppo non cancella nessun nome dalla lista finché la persona non viene rilasciata o finché non viene ritrovato il suo corpo. Il rilascio dei dieci soldati e poliziotti è stato mediato dall’ex senatrice di sinistra, Piedad Cordoba, un’amica del presidente venezuelano Hugo Chavez, che da gennaio del 2008 ha aiutato a liberare 20 ostaggi. Cordoba ha detto ai giornalisti di considerare il suo lavoro terminato perché non ha intenzione di rimanere coinvolta in casi in cui si tratta di soldi e non di politica. Ha aggiunto tuttavia che il suo gruppo di attivisti, Colombiani per la pace, intende inviare lettere alle Farc per chiedere quanti civili sono tenuti ancora in ostaggio. In pubblico i ribelli hanno ammesso soltanto di tenere in ostaggio persone considerate “scambiabili”, come poliziotti, soldati o politici. Recentemente le Farc hanno proposto colloqui di pace con il governo, annunciando che rinunceranno a compiere rapimenti in segno di buona volontà.
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