Nairobi (Kenya), 2 apr. (LaPresse/AP) – Il Sudan bombarda le regioni ricche di petrolio del Sud Sudan, dove è in programma la costruzione di raffinerie, per spaventare gli investitori americani e cinesi. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del governo sudsudanese Barnaba Marial Benjamin, precisando che questo accade nonostante il patto di cooperazione e non aggressione firmato da entrambi i Paesi il 10 febbraio. “Mentre parliamo, bombardano i villaggi”, ha detto. Benjamin ha aggiunto che gli attacchi riguardano gli Stato di Alto Nilo, Unità e Bahr al-Ghazal Occidentale. Il Sud Sudan ha bloccato il proprio settore petrolifero a gennaio, sostenendo che il Sudan rubasse il petrolio che avrebbe dovuto essere esportato attraverso di esso. Benjamin ha detto che dallo stop alla produzione, il Paese vicino ha aumentato i bombardamenti e organizzato attacchi di terra, che a fine marzo sono stati respinti dalle truppe sudsudanesi. I due Paesi si accusano a vicenda di voler arrivare a un nuovo conflitto, ma Benjamin ha detto: “Non saremo trascinati in una guerra senza senso”.
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