Tolosa (Francia), 21 mar. (LaPresse/AP) – Continua l’assedio della polizia francese al sospettato degli omicidi di tre parà e della strage davanti a una scuola ebraica di Tolosa. Mentre si diffondeva la notizia dell’arresto, la polizia ha fatto sapere di essere invece pronta a fare irruzione nell’appartamento del primo piano dove l’uomo è asserragliato da questa notte. Intorno alle 3 circa 300 agenti hanno accerchiato il palazzo in cui vive l’uomo, che dalla porta ha sparato contro di loro ferendo tre poliziotti. Le autorità hanno negoziato a lungo con il sospetto, che si è definito un mujaheddin e ha detto di essere legato ad al-Qaeda. Durante i colloqui con i negoziatori aveva annunciato l’intenzione di arrendersi entro le 14.30. Cedric Delage, segretario regionale del sindacato della polizia, ha dichiarato che le squadre speciali sono pronte a irrompere, se la situazione non si sbloccherà. La casa in cui il sospettato è accerchiato si trova a poca distanza dal luogo in cui ha commesso il primo attacco contro i parà, in cui uno di questi è morto. Nel secondo attacco a Montauban sono morti altri due militari e uno è stato ferito gravemente, mentre nel terzo il sospetto ha sparato di fronte a una scuola ebraica, uccidendo un rabbino e tre bambini.

Il ministero dell’Interno francese ha fatto sapere che l’uomo è un 24enne di nazionalità francese con origini algerine, Mohammad Merah, noto alle autorità e sotto controllo da anni per avere visioni “fondamentaliste” e aver trascorso periodi in Afghanistan e Pakistan. L’uomo durante i negoziati ha sostenuto di “appartenere ad al-Qaeda”, ha “ribadito le sue convinzioni jihadiste”, definendosi un “mujaheddin”. Secondo il ministro dell’Interno Claude Guéant, a proposito dell’attacco alla scuola ebraica di Tolosa Merah ha detto di “volere vendetta per la morte di bambini palestinesi”. Molto “meno esplicito” sulla motivazione per cui ha attaccato i paracadutisti, ha detto il ministro. I militari erano di origine musulmana e franco-caraibica, ma il sospetto ha detto che questo non ha nulla a che fare con le sue azioni, ha proseguito Guéant, che ha concluso: “E’ accanito contro l’esercito”.

E’ stata diffusa anche la notizia che una persona con lo stesso nome, Mohammad Merah, sarebbe stata arrestata nel sud dell’Afghanistan cinque anni fa, dove è stata detenuta nella provincia di Kandahar. Nel 2008 l’uomo riuscì a fuggire dal carcere in una evasione di massa, ma secondo il portavoce provinciale Ahmad Merah, si trattava di un cittadino afghano originario della stessa zona. Il ministro Guéant ha aggiunto che anche il fratello sarebbe vicino al fondamentalismo islamico. Lui, la madre e una terza persona sono stati fermati per essere interrogati. Duro il commento del presidente francese Nicolas Sarkozy, che oggi partecipa ai funerali di due dei tre paracadutisti uccisi: “Il terrorismo non riuscirà a spaccare la nostra comunità nazionale”.

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