Baghdad (Iraq), 20 mar. (LaPresse/AP) – Ondata di attentati multipli questa mattina in Iraq, che hanno causato la morte di 46 persone e il ferimento di oltre 200. Le città coinvolte sono otto, tra cui Baghdad, Kirkuk, Karbala, Fallujah e Latifiyah. Solo l’attacco nella capitale, commesso vicino alla Zona verde, è stato rivendicato. Al-Qaeda ha infatti diffuso online un comunicato in cui spiega di aver voluto colpire l’edificio che ospiterà la prossima settimana il summit annuale della Lega araba: “La morte si sta avvicinando e arriverà quando meno ve la aspettate”, si legge nella nota, firmata dallo Stato islamico dell’Iraq, ramo iracheno di al-Qaeda. Il governo temeva che si verificassero attentati da parte del gruppo terroristico o di simpatizzanti sunniti, in vista del summit annuale della Lega araba, in programma per la prossima settimana nella capitale. Il vertice avrebbe dovuto tenersi l’anno scorso, ma proprio per preoccupazioni sulla sicurezza era stato posticipato a questa primavera.
Gli attentati sono inizianti poco dopo l’alba, per poi succedersi sino alla tarda mattinata. I militanti hanno agito con bombe ed esplosivi, ma anche con sparatorie coordinate. Secondo le autorità, l’obiettivo erano ufficiali di polizia e pellegrini sciiti. Tra le città colpite ci sono infatti anche Baghdad vicino alla Zona verde, dove si trovano le sedi del parlamento iracheno e dell’ambasciata statunitense, e la città santa sciita di Karbala. “Sembra che i terroristi vogliano portare alla cancellazione del summit della Lega araba a Bagdad”, ha dichiarato Hussein Shadhan al-Aboudi, membro del consiglio provinciale di Anbar, provincia occidentale colpita dagli attentati. “La loro intenzione – ha aggiunto – è destabilizzare la situazione della sicurezza nelle città irachene e ridurre la fiducia delle persone nel governo. Il messaggio diretto ai leader arabi è che l’Iraq non sia abbastanza sicuro per recarvisi in visita”.
Due esplosioni hanno colpito Latifiyah, uccidendo agenti di polizia e civili, mentre poco dopo una bomba è scoppiata fuori da una sede di polizia a Kirkuk, provocando numerosi morti e feriti. Nella città meridionale di Hillah uno scoppio vicino a un ristorante ha ucciso almeno 2 civili e ferito più di 20 persone. Poco dopo, sotto attacco è stata Karbala, con una duplice esplosione in una zona commerciale, ha spiegato il politico locale Hussein Shadhan al-Aboudi. La città sacra agli sciiti è quella dove gli attacchi sono stati più duri, con almeno 13 morti e 50 feriti. Tra i pellegrini morti ci sono anche cinque iraniani. A distanza di pochi minuti un ordigno è esploso in strada a Mahmoudiya, circa 30 chilometri a sud della capitale, uccidendo almeno due persone e ferendone sette. A Fallujah, i militanti hanno fatto saltare in aria la casa di un ufficiale di polizia. Dopo alcune ore sono seguiti altri attacchi ad Anbar e di nuovo a Baghdad, dove un’autobomba è saltata in aria al passaggio del direttore del consiglio provinciale. Il funzionario è sopravvissuto all’attacco, in cui hanno però perso la vita vari poliziotti e passanti. Il bilancio totale delle vittime è di 46 morti e oltre 200 feriti.
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