Beirut (Libano), 19 mar. (LaPresse/AP) – Le forze di sicurezza siriane si sono scontrate nella notte con uomini armati nel distretto Mazzeh di Damasco, sede di ambasciate e uffici governativi e della sicurezza. Lo riferiscono attivisti e testimoni, spiegando che nelle violenze, durate circa due ore e terminate verso le 4 di mattina, sono stati usati fucili automatici e mitragliatrici.
Secondo quanto riferisce l’emittente filogovernativa Ikhbariyah Tv, nel confronto sono morti tre “terroristi” e alcuni membri delle forze di sicurezza. Un uomo armato, aggiunge l’emittente, è stato catturato, mentre tre membri delle forze di sicurezza sono rimasti feriti. L’agenzia di stampa Sana parla invece di due vittime nel gruppo armato e di una nelle truppe del regime. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha definito gli scontri come “i più violenti e i più vicini ai centri della sicurezza a Damasco dall’inizio della rivoluzione”, i feriti tra i soldati sarebbero 18. Gli assalitori erano rifugiati in un appartamento che, secondo quanto riferisce Sana, è stato preso d’assalto dalle forze di sicurezza che avevano in precedenza fatto evacuare gli abitanti dell’edificio.
Stando ai racconti di un residente del distretto, oltre ai colpi di arma da fuoco si sono sentite “tre forti esplosioni”. Gli scontri sono avvenuti nei pressi dell’ambasciata svizzera e della casa del generale Assef Shawkat, vice capo dello staff per gli affari di sicurezza, sposato con la sorella del presidente Bashar Assad, Bushra. Nessun commento per ora dal Esercito libero siriano, che in passato ha rivendicato attacchi contro le forze governative.
Negli ultimi mesi, la rivolta contro il regime iniziata un anno fa si è maggiormente militarizzata e ha visto ripetuti scontri a fuoco tra oppositori armati ed esercito. Gruppi di ribelli armati sono attivi nei sobborghi di Damasco e in città vicine, ma solitamente non si avventurano fino al cuore della capitale dove le truppe di Assad sono dispiegate in modo massiccio. La capitale è stata però negli ultimi mesi teatro anche di diversi attacchi terroristici. L’ultimo si è verificato sabato, quando tre attentatori si sono fatti esplodere causando la morte di 27 persone. Ieri un’esplosione ad Aleppo ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre 30.
Nemmeno oggi, intanto, si fermano le violenze. Secondo quanto riferisce l’Osservatorio per i diritti umani, le truppe hanno bombardato il villaggio centrale di Qalaat al-Madiq, nella provincia centrale di Hama, danneggiando seriamente due case, e assalito il villaggio settentrionale di Ebdita, dove hanno dato fuoco a circa 60 abitazioni. Le forze armate sono invece state vittima di un agguato nella provincia di Idlib, dove uomini armati hanno attaccato un’auto uccidendo un tenente colonnello e ferendo due altri membri dell’esercito.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata