Mosca (Russia), 16 mar. (LaPresse/AP) – Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha incoraggiato il governo siriano a cooperare con l’inviato speciale dell’Onu Kofi Annan e chiede ai Paesi occidentali di inviare segnali simili all’opposizione, per garantire il successo della missione dell’ex segretario generale delle Nazioni unite. Nell’ultimo fine settimana, Annan si è recato a Damasco dove ha tenuto un duplice incontro con il presidente siriano Bashar Assad a cui ha avanzato alcune proposte per mettere fine al bagno di sangue.

“Non dobbiamo essere solo noi e la Cina – ha detto Lavrov in conferenza stampa – a inviare segnali a Damasco affinché cooperi pienamente con la missione di Kofi Annan. Anche gli altri membri del Consiglio di sicurezza devono fare la propria parte per chiedere all’opposizione di non provocare un aumento delle tensioni ma, al contrario, collaborare a loro volta con Annan e rispondere in modo costruttivo alle sue proposte”. Il ministro degli Esteri russo non ha risparmiato critiche all’atteggiamento della stessa opposizione siriana. “E’ un po’ strano – ha aggiunto – che due giorni dopo la prima visita a Damasco (da parte di Annan, ndr), i rappresentanti del Consiglio nazionale siriano di opposizione dichiarino che la sua missione è fallita. Questo, penso, è assolutamente irresponsabile. Noi stiamo lavorando con Kofi Annan quotidianamente e stiamo inviando segnali corrispondenti a Damasco affinché garantisca una piena cooperazione della leadership siriana alla sua missione”.

Intanto però Mosca continua ad opporsi alle richieste di dimissioni avanzate dalla comunità internazionale nei confronti di Bashar Assad. “Le dichiarazioni sulla sua illegittimità e sulla necessità che si dimetta – Ha commentato Mikhail Bogdanov, inviato in Medioriente del presidente russo – sono controproducenti perché inviano all’opposizione il segnale che non è necessario intraprendere un dialogo, visto che può contare sull’assistenza di Occidente e Nato, come successo in Libia. Questo è assolutamente inaccettabile e porterà a gravi conseguenze per gli stessi siriani”. L’inviato ha quindi ribadito l’appello a entrambe le parti per il cessate il fuoco e la necessità di intraprendere negoziazioni. Bogdanov ha quindi aggiunto che, da quando tutti si sono convinti che la crisi siriana non può avere una soluzione militare, le tensioni tra Mosca e Occidente sono diminuite.

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