Fort Meade (Maryland, Usa), 15 mar. (LaPresse/AP) – Il soldato semplice dell’esercito degli Stati Uniti Bradley Manning avrebbe aiutato al-Qaeda tramite la diffusione di migliaia di documenti segreti a WikiLeaks. È quanto ha sostenuto la procura militare all’udienza di oggi a Fort Meade, in Maryland, durante la quale il giudice, il colonnello Denise Lind, ha spiegato che secondo il governo, Manning ha aiutato indirettamente al-Qaeda nella penisola araba passando le informazioni al sito web di Julian Assange. Il soldato 24enne era già stato accusato in passato di connivenza con il nemico oltre e altri 21 capi d’imputazione, ma oggi la procura ha identificato per la prima volta quale gruppo terroristico abbia tratto beneficio dalle azioni di Manning.

Secondo l’accusa, il militare ha scaricato quasi mezzo milione di documenti segreti riguardanti Iraq e Afghanistan, centinaia di migliaia di cablogrammi diplomatici e il video di un attacco mortale lanciato nel 2007 da un elicottero Usa a Baghdad e in seguito ha mandato tutto il materiale riservato a WikiLeaks. La difesa sostiene che il giovane soldato fosse chiaramente disturbato e quindi l’esercito non avrebbe mai dovuto lasciarlo partire per l’Iraq e dargli accesso a materiale segreto. Gli avvocati ritengono inoltre che i documenti arrivati a WikiLeaks non rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Nei due giorni di udienze iniziati oggi, Manning dovrebbe apprendere la data di inizio del processo nei suoi confronti.

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