Santiago (Cile), 15 mar. (LaPresse/AP) – La polizia cilena ha utilizzato idranti e gas lacrimogeni per interrompere una marcia di migliaia di studenti nella capitale Santiago. Quella di oggi era la prima manifestazione degli studenti nel 2012, dopo le grandi proteste che hanno paralizzato il Paese lo scorso anno. Secondo i leader del movimento, oggi nella principali strada della capitale hanno marciato tra 5mila e 7mila studenti delle superiori, a fronte di 2mila poliziotti dispiegati. Gli arresti tra i manifestanti sono stati 50. La polizia è intervenuta dopo che alcune centinaia di ragazzi hanno attraversato un cordone delle forze di sicurezza per provare a marciare verso il ministero dell’Educazione.

“Il governo – ha commentato il leader del movimento Maximiliano Salas – ci sta dando un chiaro segnale del fatto che è intransigente, ma noi siamo forti e lo sappiamo. Il governo ha paura di noi”. La polizia di Santiago spiega che la manifestazione di oggi non era autorizzata dalle autorità municipali poiché gli studenti non hanno sottoposto la domanda di permesso con 48 ore di anticipo. Tra gli arresti di oggi, riferisce l’Associazione della stampa estera cilena, anche un cameraman dell’emittente colombiana Ntn 24, accusato di aver “bloccato e impedito” il lavoro degli ufficiali.

La mobilitazione, a cui hanno partecipato anche universitari, è stata convocata dall’Assemblea di coordinamento degli studenti delle scuole superiori che chiedono educazione di qualità gratuita e contestano l’espulsione di un centinaio di studenti che lo scorso anno avevano preso parte alle dimostrazioni. La disputa sulle riforme dell’educazione in Cile rimane ancora irrisolta dopo sette mesi di manifestazioni organizzate lo scorso anno da studenti, insegnanti e famiglie. Le marce sono state generalmente pacifiche, ma spesso si sono concluse con scontri tra polizia e alcuni piccoli gruppi più violenti.

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