Mosca (Russia), 7 mar. (LaPresse/AP) – “Chi perde non ama mai la propria sconfitta”. Con queste parole il primo ministro russo Vladimir Putin, vincitore delle elezioni presidenziali di domenica scorsa, ha minimizzato le accuse dell’opposizione secondo cui il voto sarebbe stato guastato da frodi. Secondo Putin i brogli, se ci fossero stati, non sarebbero comunque stati abbastanza significativi da influenzare l’esito dell’elezione. Al massimo, ha detto il leader russo, le frodi hanno riguardato “l’un per cento” delle schede. Il primo ministro ha quindi criticato gli oppositori, sostenendo che non siano in grado di offrire un programma costruttivo e ha sfidato l’opposizione a diventare una vera forza politica provando il suo valore alle urne. “I nostri oppositori – ha detto parlando in televisione – devono ascoltare la voce del popolo, che ha espresso la propria parola. La società non sembra apprezzare quello che offrono”. In merito ai 250 arresti avvenuti lunedì nel corso delle proteste dell’opposizione, Putin ha lodato la polizia per aver agito “in modo professionale”, sostenendo che siano stati i manifestanti a provocare la repressione. “Dopo che hanno apertamente e in modo deliberato violato la legge – ha detto – la polizia è stata costretta ad agire”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata