Bamako (Mali), 29 feb. (LaPresse/AP) – Medici senza frontiere (Msf) ha inviato un primo carico di aiuti “con 26 tonnellate di materiale medico e logistico” ai profughi maliani “costretti a cercare un rifugio nella zona di frontiera della Mauritania, in seguito al conflitto tra l’esercito e i ribelli tuareg nel nord del Mali cominciato lo scorso gennaio”. L’organizzazione ha fatto sapere in un comunicato che oltre 28mila persone sono fuggite dai combattimenti e “hanno viaggiato per giorni senza potersi nutrire per raggiungere i campi di fortuna di Fassala et Mbéré, nel sud della Mauritania”. “Siamo nel mezzo del deserto, in una zona in cui l’acqua è scarsissima”, ha riferito Marie-Christine Férir, coordinatrice dell’équipe d’urgenza di Msf. “Ma il fatto ancora più allarmante – ha spiegato – è che queste persone sono isolate: ci vogliono sei ore per raggiungere l’ospedale più vicino”. Secondo le Nazioni unite, oltre 100mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro case dall’inizio degli scontri tra l’esercito maliano e i ribelli tuareg a gennaio. Anche prima che scoppiasse il conflitto le agenzie umanitarie avevano avvertito della mancanza di cibo nella regione.

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