Beirut (Libano), 21 feb. (LaPresse/AP) – Sono salite a sedici le persone uccise a Homs, nel centro della Siria, sotto i bombardamenti delle forze di sicurezza fedeli al presidente Bashar Assad. Lo riferiscono alcuni attivisti della città, precisando che le vittime comprendono anche due bambini. L’assalto, durato per diverse ore, è stato lanciato nei tre quartieri ribelli della città, ovvero Baba Amr, Khaldiyeh e Karm el-Zeytoun. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, gruppo di attivisti con sede a Londra, ha confermato il bilancio di 16 vittime nei bombardamenti, aggiungendo però che al momento non ci sono indicazioni di un assalto di terra nel quartiere ribelle di Homs, diventato ormai il simbolo della protesta contro Assad.

Un residente e attivista di Homs coperto dall’anonimato rende noto che i pesanti bombardamenti sono iniziati dopo ripetuti tentativi delle truppe governative di entrare a Baba Amr. “I soldati del regime – ha precisato la fonte – non sono riusciti ad avanzare a causa della dura resistenza dei militari disertori all’interno del quartiere”. Un altro attivista recentemente fuggito da Baba Amr, Omar Skaher, riferisce che a un certo punto della mattinata i colpi delle truppe di Assad erano circa dieci al minuto.

La nuova offensiva arriva il giorno dopo in cui l’esercito ha mandato rinforzi nella città, lasciando appunto presagire un possibile assalto di terra. Le linee telefoniche sono state tagliate in tutta Homs, rendendo difficile ottenere testimonianze dirette dai residenti dell’area sotto assedio.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,