Riga (Lettonia), 18 feb. (LaPresse/AP) – I lettoni hanno rifiutato di rendere il russo seconda lingua nazionale in un referendum che si è svolto oggi. Con il 50% delle schede scrutinate, quasi il 78% degli elettori si è espresso contro la proposta, che avrebbe comportato la modifica della Costituzione. La minoranza russa, un terzo della popolazione di 2,1 milioni di persone del Paese, sostiene che garantire lo status formale alla lingua avrebbe rovesciato quella che definisce una discriminazione durata 20 anni. Per molti lettoni, il referendum rappresenta un attentato all’indipendenza del Paese, tornato indipendente dopo il crollo dell’Unione sovietica. Il referendum potrebbe aggravare la spaccatura della società.

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