Washington (Usa), 17 feb. (LaPresse/AP) – L’Fbi ha arrestato a Washington un marocchino 29enne che si dirigeva verso il Campidoglio pronto a commettere un attentato suicida. Gli esplosivi che portava indosso, ha spiegato l’agenzia, erano però inattivi, così come la pistola di cui disponeva. L’arrestato era infatti sotto indagine da circa un anno e gli agenti sotto copertura gli avevano fatto avere il materiale in modo da renderlo inoffensivo.

Funzionari dell’antiterrorismo e della pubblica sicurezza, con la condizione dell’anonimato a causa dell’indagine ancora in corso, hanno detto che il marocchino non sarebbe legato ad al-Qaeda. Aveva cambiato molte volte idea sul suo obiettivo, risolvendosi alla fine per il Campidoglio dopo aver perlustrato la zona un paio di volte.

L’uomo era da anni negli Stati Uniti dopo la scadenza del suo permesso di soggiornarvi, hanno aggiunto. Altre due fonti vicine alle autorità coinvolte hanno riferito ad Associated Press, con la condizione dell’anonimato, che il potenziale attentatore non è stato arrestato sul terreno del Campidoglio e che l’Fbi lo controllava da settimane ventiquattro ore su ventiquattro.

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