Sofia (Bulgaria), 7 feb. (LaPresse/AP) – Ancora vittime dell’ondata di gelo in Europa. Sei persone sono morte per ipotermia in Polonia nelle ultime 24 ore, ha fatto sapere la portavoce del ministero dell’Interno, Malgorzata Wozniak, aggiungendo che altre tre persone sono morte avvelenate da monossido di carbonio uscito dalle stufe con cui scaldavano le loro case. Intanto le autorità della Lituania hanno annunciato che sono 23 le persone morte nel Paese dall’inizio dell’anno a causa del freddo. In Bulgaria, dove ieri otto persone erano morte in seguito al cedimento di una diga, la protezione civile ha avvertito che l’acqua potrebbe traboccare da altre due dighe. Ai residenti delle zone intorno alle dighe è stato chiesto di prepararsi per un’eventuale evacuazione e le autorità hanno iniziato a rilasciare una parte dell’acqua. In Grecia una donna di 40 anni è annegata ieri notte nella sua casa sull’isola di Symi. In Romania 127 comunità rimangono isolate a causa della neve e vento, 237 strade sono bloccate e circa 1.100 persone erano rimaste bloccate per tutta la notte in due treni. In Serbia l’esercito userà materiali esplosivi per rompere il ghiaccio sui fiumi Danubio e Ibar per prevenire allagamenti. Una donna di 30 anni è morta in un sobborgo di Belgrado schiacciata da grandi pezzi di ghiaccio e neve.

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