Dakar (Senegal), 30 gen. (LaPresse/AP) – La Corte suprema del Senegal ha respinto un appello presentato dall’opposizione, confermando che l’attuale presidente Abdoulaye Wade potrà candidarsi per il terzo mandato alle elezioni del 26 febbraio. Niente da fare invece per l’appello presentato da Youssou N’dour, non ammesso al voto perché, spiega la Corte, il cantante non ha presentato un numero sufficiente di firme valide.

L’85enne Wade fu eletto per la prima volta nel 2000. Nel 2001, nella Costituzione fu introdotto un limite di due mandati per il presidente, ma secondo la Corte la normativa non riguarda il presidente, già al potere quando la legge entrò in vigore. Wade sostiene di essere l’autore della nuova Costituzione e di conoscerla meglio di chiunque altro. Secondo il presidente, i cambiamenti introdotti nel 2001 non sono retroattivi e quindi, sostiene, il suo “primo” mandato dovrebbe essere considerato quello iniziato nel 2007. La Corte suprema ha dato ragione a Wade. “Il primo mandato del presidente, secondo la Costituzione del 2011, è iniziato nel 2007 e finirà nel 2012”, si legge nella nota rilasciata oggi dal tribunale. “Di conseguenza – prosegue il comunicato – Wade può candidarsi per il secondo mandato ai sensi della Costituzione del 2001”.

Per quanto riguarda il caso di Youssou N’dour, la Corte fa sapere che le sue decisioni “non sono suscettibili di ricorsi”. Di conseguenza l’appello presentato dal cantante “deve essere respinto”. Poco dopo la diffusione della sentenza, il manager della campagna di N’dour, Alioune Ndiaye, ha detto alla radio privata Rfm che la decisione “non lo sorprende e va nella stessa direzione delle decisioni prese prima dalla Corte costituzionale”. “I membri della Corte – ha aggiunto – pensano di essere degli dei. Hanno deciso che Youssou N’dour non può candidarsi perché potrebbe creare una sorpresa spiacevole”.

Sabato sera N’dour aveva tenuto un discorso alla tv di sua proprietà, cercando di incoraggiare i cittadini a ribellarsi contro il governo di Wade. “Il fatto che la mia candidatura sia stata considerata inaccettabile è una questione politica”, ha affermato. Secondo i critici la Corte, i cui cinque giudici sono stati nominati da Wade, è di parte. L’opposizione ha fatto appello per organizzare proteste contro il presidente e per questa settimana sono previste diverse manifestazioni. Venerdì, quando la Corte costituzionale aveva deciso di approvare la candidature di Wade, giovani infuriati si sono scontrati con le forze di sicurezza, uccidendo un poliziotto a colpi di pietre.

“Wade ha violato la Costituzione”, commenta Idrissa Seck, ex primo ministro che insieme ad altri 12 candidati dell’opposizione sfiderà il presidente alle elezioni di febbraio. “Dobbiamo rimanere in piedi per proteggerla. Il colpo di Stato costituzionale portato avanti da Wade – ha aggiunto – è parte integrante delle ambizioni monarchiche del partito al potere”. I leader dell’opposizione hanno annunciato di essere pronti a lottare contro la rielezione di Wade. “Abdoulaye Wade e il suo sistema vogliono questo: aggrapparsi al potere fino alla fine”, ha affermato invece Ousmane Tanor Dieng, altro candidato alle presidenziali ed esponente del Partito socialista che governò il Senegal per 40 anni prima dell’elezione di Wade nel 2000. “Anche noi dell’opposizione – ha aggiunto – dovremmo sapere cosa vogliamo. Chiedo al popolo di dimostrare la propria resistenza”.

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