Port Moresby (Papua Nuova Guinea), 27 gen. (LaPresse/AP) – Il giorno dopo avere arrestato il massimo ufficiale militare della Papua Nuova Guinea, l’ex colonnello dell’esercito papuano Yuara Sasa ha chiesto il perdono per sé e per i suoi sostenitori. Ieri il colonnello in pensione e un piccolo gruppo di suoi uomini avevano messo agli arresti domiciliari il generale di brigata Francis Agwi, nel tentativo di spingere il premier Peter O’Neill a lasciare il posto al suo predecessore, Sir Michael Somare. L’azione era stata condotta prima dell’alba e non c’erano stati spargimenti di sangue ma, dopo averla compiuta, Sasa e i suoi sono rimasti bloccati nel quartiere generale militare. Già ieri in giornata il primo ministro O’Neill aveva reso noto che il generale Agwi era stato rilasciato ed era al comando della maggior parte dei militari del Paese, aggiungendo di essersi “preso cura” di Sasa, ma senza specificare come. La polizia sostiene che l’ex colonnello si trovi ancora al quartier generale di Taurama nella capitale Port Moresby, insieme a circa venti suoi sostenitori. Dominic Kakas, portavoce della polizia, ha confermato che Sasa ha chiesto il perdono: “Sì, è corretto; si sta cercando di trovare una soluzione”, ha dichiarato. Ieri l’ex colonnello aveva dato al primo ministro O’Neill una settimana per eseguire l’ordine della Corte suprema di lasciare la carica e rimettere al suo posto Somare. Il governo aveva risposto invitando il gruppo di Sasa ad arrendersi e affermando che l’azione aveva avuto un seguito scarso. Il Paese è già in un periodo critico, con O’Neill e Somare che sostengono entrambi di essere il primo ministro.

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