Teheran (Iran), 24 gen. (LaPresse/AP) – Teheran minimizza le sanzioni decise dall’Unione europea sulle importazioni petrolifere dall’Iran, sostenendo che saranno inutili e che sarà molto facile trovare altri acquirenti. Intanto, però, l’Australia ha detto che seguirà l’esempio dell’Ue sull’embargo. E il Regno Unito ha detto che potrebbe aumentare ulteriormente le proprie forze militari nello stretto di Hormuz mentre la Francia mantiene una nave della marina nel golfo Persico. Oggi alcuni deputati iraniani hanno nuovamente minacciato la chiusura dello stretto. Le tensioni sul programma nucleare di Teheran restano alte, con il Paese che sostiene abbia scopo esclusivamente pacifico e larga parte del mondo che teme invece lo sviluppo di armi.

Il ministro dell’intelligence iraniana, Heidar Moslehi, sull’embargo al petrolio del suo Paese ha dichiarato all’agenzia Irna che l’economia mondiale è talmente diversificata da rendere le sanzioni inefficaci. Ha aggiunto che le sanzioni hanno al contrario portato benefici al Paese. Due deputati hanno minacciato la chiusura dello stretto di Hormuz: “E’ uno dei diritti dell’Iran”, ha detto il deputato Heshmatollah Falahatpisheh.

Anche il direttore degli affari internazionali della National Iranian Oil Co (Nioc) e alto funzionario del ministero del Petrolio iraniano, Mohsen Qamsari, ha sminuito l’utilità delle sanzioni. “L’Iran – ha detto – può facilmente trovare altri acquirenti per il proprio petrolio”. Ha aggiunto, citato dall’agenzia Mehr: “La Nioc ha adottato le misure necessario per rimpiazzare le proprie esportazioni di petrolio per il 2012”.

L’Australia ha fatto sapere che adotterà misure simili a quelle dell’Unione europea nei confronti dell’Iran, ha dichiarato il ministro degli Esteri Kevin Rudd, a Londra per colloqui: “Adotteremo esattamente le stesse misure. Il motivo è molto chiaro: deve arrivare al popolo iraniano, alle più ampie élite politiche dell’Iran, così come al governo del Paese, il messaggio che il loro comportamento è globalmente inaccettabile”.

Intanto, il Regno Unito ha annunciato di essere in grado di inviare ulteriori risorse militari nello stretto di Hormuz, per dissuadere l’Iran dal mettere in atto ogni tentativo di bloccare il traffico delle petroliere nel golfo Persico. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Philip Hammond, spiegando che l’entrata di domenica nel Golfo da parte della portaerei americana Uss Abraham Lincoln, insieme con navi britanniche e francesi, “manda un segnale chiaro del loro approccio”. La Francia, per voce del portavoce delle forze armate Thierry Burkhard, ha detto in seguito che manterrà una nave antisommergibile nel golfo Persico, in “missione di presenza”. Ha aggiunto che l’intenzione non è di dispiegare forze nell’aera.

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