Bengasi (Libia), 22 gen. (LaPresse/AP) – Mustafa Abdul-Jalil, capo del Consiglio nazionale di transizione libico, ha sospeso i sei delegati di Bengasi, città in cui è sorto il movimento di rivolta che ha portato alla caduta di Muammar Gheddafi. La decisione segue le accuse di corruzione lanciate dai rappresentanti della città orientale della Libia, secondo cui il Cnt non starebbe facendo abbastanza per portare avanti le riforme. I sei potranno ora continuare a lavorare solo con l’approvazione del consiglio locale della città. Parlando con Associated Press, Abdul-Jalil ha detto di aver nominato un consiglio religioso per indagare sulle accuse di corruzione. In protesta contro la decisione, il vicepresidente del Cnt, Abdel-Hafiz Ghoga si è dimesso. Un altro delegato, Fathi Baja, ha definito la decisione “illegittima”.

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