Beirut (Libano), 5 gen. (LaPresse/AP) – Le forze del regime del presidente siriano Bashar Assad hanno torturato a morte centinaia di persone all’interno di prigioni e centri detentivi illegali in tutto il Paese da metà marzo, quando sono iniziate le rivolte antigovernative. È quanto riporta il gruppo online di attivisti mondiali, Avaaz, secondo cui 617 detenuti sono morti per le torture. “I seguaci di Assad hanno cercato di rompere il movimento per la democrazia in queste camere della tortura, ma i siriani coraggiosi stanno ancora combattendo per i propri diritti”, ha detto Stephanie Brancaforte, direttore di Avaaz. Le presunte vittime di tortura fanno parte delle 6.874 persone uccise nella repressione, spiega il gruppo, fornendo un bilancio dei morti più elevato rispetto a quello di 5mila annunciato diverse settimane fa dalle Nazioni unite.
I membri di Avaaz hanno riferito di aver verificato il bilancio delle vittime una per una tramite tre fonti, tra cui un membro della famiglia delle persone decedute e l’imam che ha celebrato il funerale. Il gruppo ha spinto gli osservatori della Lega araba in Siria a “visitare queste camere della tortura e garantire che il regime metta fine immediatamente a queste atrocità”, aggiungendo che ad oggi ci sono ancora 37mila persone in carcere. I dati forniti da Avaaz sono impossibili da confermare in maniera indipendente perché il regime di Assad continua a impedire a giornalisti stranieri o gruppi per i diritti umani di entrare in Siria e documentare le rivolte.
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