Seul (Corea del Sud), 2 gen. (LaPresse/AP) – “Questo è un momento di svolta per la situazione nella penisola coreana. Ma oltre i cambiamenti e le incertezze ci dovrebbe essere anche una nuova opportunità”. Lo ha detto il presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak in un discorso trasmesso dalla televisione. Lee ha aperto ai colloqui nucleari con la Corea del Nord se il vicino sospenderà le attività in materia, ma ha avvertito che Seul risponderà severamente a qualsiasi provocazione da parte di Pyongyang. Le dichiarazioni del presidente sudcoreano arrivano nel momento in cui Kim Jong Un, il figlio di Kim Jong Il, sta assumendo il potere come il comandante supremo dell’esercito e leader del partito al potere. “Siamo pronti – ha affermato Lee – a risolvere le questioni di sicurezza nella penisola coreana e fornire assistenza per rilanciare l’economia nordocreana tramite accordi raggiunti nell’ambito dei colloqui a sei”. Si tratta di negoziati in cui sono coinvolte le due Coree, Stati Uniti, Cina, Russia e Giappone.
Seul e Pyongyang sono tecnicamente in stato di guerra visto che il conflitto finito nel 1953 terminò con una tregua e non un accordo di pace. Nel messaggio ufficiale per l’inizio del nuovo anno le autorità della Corea del Nord hanno evitato le solite critiche agli Usa e non hanno menzionato il programma nucleare. Quest’anno, spiega Pyongyang, è fondamentale per il Paese che sta cercando di costruire “una nazione grande, prospera e potente”, adatta per festeggiare il centenario della nascita del suo fondatore, Kim Il Sung, il nonno del nuovo leader. Kim Jong Un, hanno fatto sapere i media nordcoreani, ha intanto fatto visita a una divisione dell’esercito. Si tratta della prima ispezione militare da parte del leader dopo la morte del padre.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata