Baghdad (Iraq), 30 dic. (LaPresse/AP) – Centinaia di iracheni festeggiano oggi il ritiro delle forze militari americane dal Paese. Tuttavia sono soltanto i sunniti partecipano, evidente segnale delle divisioni settarie ancora forti con gli sciiti. Le celebrazioni sono iniziate dopo le preghiere del venerdì, vicino alla principale moschea sunnita di Baghdad, quella di Abu Hanifa. Uomini e bambini hanno sventolato bandiere irachene ed esposto cartelloni che inneggiano alla resistenza. Le donne hanno lanciato invece dolcetti al cioccolato in segno di gioia. L’imam della moschea, Sheil Ahmed al-Taha, ha usato il suo sermone per accusare gli americani di avere agevolato le violenze settarie tra gli iracheni e ha fatto appello all’unità. Anche gli sciiti sono stati invitati a partecipare alle preghiere e alla celebrazione, ma non si sono presentati. Nelle ultime settimane le tensioni fra la minoranza sunnita e la maggioranza sciita nel Paese sono aumentate. Per rendere più sicuro l’evento, le truppe irachene hanno bloccato il traffico sulle strade che portano alla moschea e hanno perquisito le persone che si avvicinavano alla zona. ‘Baghdad è il castello della resistenza’, si leggeva su uno degli striscioni esposti, mentre su un altro c’era scritto ‘Le azioni degli eroi sono più forti delle armi degli occupatori’. “Le forze di occupazione hanno creato il conflitto settario come via d’uscita dal pantano in cui si sono andate a infilare quando si si sono trovate a dovere affrontare 200 operazioni militari contro di loro ogni giorno. Dividendo gli iracheni, gli americani hanno fatto in modo che la gente dell’Iraq si attaccasse a vicenda anziché attaccare loro”, ha detto al-Taha ai fedeli, invitando inoltre il governo a chiedere agli Stati Uniti risarcimenti per la perdita di vite umane e per i danni procurati durante l’occupazione.
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